Il primo mattone dell’Unione bancaria e’ stato posato. Con l’adozione della proposta legislativa che istituisce un meccanismo unico di supervisione bancaria, la Commissione europea ha accelerato i tempi e, in appena 10 settimane dal vertice Ue di fine giugno, ha rilanciato la palla nel campo degli stati membri. Il concetto e’ chiaro: per evitare che le banche europee si ritrovino di nuovo sull’orlo del fallimento e che siano i contribuenti a dover pagare, la Bce assumera’ il ruolo di cane da guardia delle circa 6000 banche dell’eurozona, a cui potra’ concedere o ritirare la licenza e imporre sanzioni se non rispetteranno le indicazioni impartite. A coadiuvare l’Eurotower saranno le autorita’ nazionali, che ne saranno il braccio operativo, assicurando anche il monitoraggio degli istituti, in particolare dei piu’ piccoli. L’Eba, l’Autorita’ bancaria Ue, garantira’ regole uguali per tutte le banche europee, dentro e fuori l’eurozona.
L’ambizione di Bruxelles e’ che il nuovo sistema entri in vigore il primo gennaio 2013, ma tutto dipende dalla rapidita’ con cui Parlamento e Consiglio Ue daranno il loro via libera. ‘Quel che proponiamo e’ accettabile’, ha garantito il commissario Ue al mercato interno Michel Barnier, assicurando che il nuovo meccanismo non va contro ne’ la Germania ne’ la City, e tiene in debito conto le esigenze dei paesi non euro, come Polonia e Ungheria, che hanno la prospettiva di aderirvi. Ma la cancelliera tedesca Angela Merkel ha di nuovo messo l’accento sulla ‘qualita’ e non soltanto la quantita’ della sorveglianza’ che la Bce e’ chiamata ad esercitare sulle banche. Bruxelles ha scelto cosi’ un approccio ‘progressivo’ in base a cui la Bce assumera’ la supervisione prima delle banche che hanno ricevuto aiuti Ue o di stato (1 gennaio 2013), poi di quelle sistemiche (1 luglio 2013) e solo dopo di tutte le altre (1 gennaio 2014). I paesi non euro che vorranno unirsi al meccanismo unico (‘molti sono interessati’, ha assicurato il commissario), invece, saranno ‘associati’ al processo decisionale del board di sorveglianza della Bce. Il diavolo sta pero’ nel dettaglio: e sul margine di manovra che si aprira’ nei negoziati tra Parlamento e Consiglio Ue tutti contano di giocare per portare a casa maggiori garanzie per le proprie banche. Governi e speculatori pero’ sono avvertiti: la sorveglianza unica e’ ‘solo il primo passo’ verso un’Unione bancaria con sistemi comuni di garanzie dei depositi, di liquidazione delle banche e di ricapitalizzazione diretta tramite l’Esm.
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