Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel discorso fatto in occasione del suo incontro con i capigruppo del Parlamento europeo, ha sottolineato che in occasione del semestre Ue l’Italia propone "un forte cambiamento nelle politiche dell’Unione e anche degli assetti istituzionali dell’Unione".
In Europa la questione "più gravemente irrisolta" è quella "del rapporto tra elettori ed eletti per quello che riguarda Parlamento europeo e cittadini. C’e’ un impedimento fortissimo ad un rapporto che almeno eguagli in non eccessiva distanza dagli elettori il rapporto che hanno i parlamentari nazionali; oggi la distanza e’ incolmabile".
"Nell’insieme io credo che ci sia nel Parlamento italiano, e quindi a sostegno della posizione del governo, una larga maggioranza favorevole a che si persegua una linea di proposte di cambiamento, proposte positive, cambiamenti positivi, a cui tutti potranno concorrere e che si dovranno confrontare con posizioni anche molto diverse nel Parlamento europeo". "Quello che mi preme e’ insistere ancora una volta sul ruolo del Parlamento che e’ ancora larghissimamente poco conosciuto se non ignorato ed e’ sottovalutato nelle opinioni pubbliche a cominciare da quella italiana".
"Dobbiamo recuperare il terreno perduto e la fiducia dei cittadini, dobbiamo confrontarci seriamente anche con le contestazioni piu’ radicali del progetto europeo o della prassi nella costruzione europea. Spero che saremo tutti all’altezza di queste prove. Io mi muovero’ nell’ambito dei miei compiti e del mio rapporto con il governo, che e’ un rapporto di consultazione, di frequente e sistematico scambio di opinioni, nel rispetto di decisioni che spettano, come quella del programma europeo e delle nomine europee, al governo. Ed e’ un rapporto che io vivo anche mettendoci come contenuto le mie esperienze e i miei convincimenti europeistici".
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