Nigel Farage, leader dell’Ukip, il partito indipendentista inglese che alle Europee ha preso quasi il 27%, in una intervista al Corriere della Sera spiega: “Da tempo mi affascina il lavoro politico di Grillo e sono rimasto colpito quando l’ho incontrato. Ha una mente politica acuta. Quello che mi ha impressionato di più è stata la sua passione nitida per la democrazia diretta".
"Come Grillo sono stato ingiustamente demonizzato da media ostili. Disprezzo il razzismo. Siamo un partito non razzista, non settario. Non siamo per nulla omofobi. Uno dei nostri europarlamentari, lo scozzese David Cobum, è dichiaratamente gay. Abbiamo anche tra gli europarlamentari un musulmano pachistano dello Yorkshire, un meticcio dal NordOvest. Esercitiamo la diversità, non ne parliamo solo".
Nell’intervista Farage non esclude una alleanza con i 5 Stelle in Europa: "Sono relativamente fiducioso. Entrambi vogliamo che funzioni. L’alternativa è rimanere tra i non-iscritti con meno tempo di parola, nessuna presidenza nelle commissioni, meno fondi e senza una segreteria preparata e professionale".
Diversi, tuttavia, sono i parlamentari pentastellati che hanno espresso disappunto per questa idea. A loro il leader dell’Ukip replica: "Ai grandi banchieri e ai burocrati a Bruxelles piacerebbe vederci divisi perché in un gruppo insieme possiamo creare molti problemi". Cosa succederebbe se i Cinque Stelle andassero coi Verdi? "Sarebbe un disastro per loro, sommersi in una amara brodaglia verde e agli ordini di una linea di voto che non vogliono. I Verdi negli anni 80 erano euroscettici e anti-militaristi. Li ho votati allora. Ma oggi sono un miscuglio di fanatici federalisti europei, tra i sostenitori più ferventi della guerra in Siria e Libia. Appoggiano l’euro. Coi Verdi la loro libertà politica sarebbe perduta".
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