Gli sviluppi delle tensioni in Ucraina "non sono incoraggianti" e sono ancora "molto fluidi", indici di "una crisi che resta caratterizzata da grande fragilità e incomunicabilità tra gli attori in campo". L’allarme arriva dal ministro degli Esteri Federica Mogherini, intervenuta in audizione in Senato insieme alla collega della Difesa Roberta Pinotti.
Secondo la titolare della Farnesina "preoccupano gli eventi che continuano a susseguirsi nel nord-est del Paese, e che confermano l’esigenza di continuare un processo di normalizzazione". Pochi esiti sembrerebbe dunque aver ottenuto per ora l’incontro di Ginevra tra le parti in causa "che era e resta un primo passo di dialogo, ma già dall’indomani ci sono stati fatti eclatanti. Tra questi il più preoccupante è ovviamente il rapimento degli otto ispettori dell’Osce".
Ispettori che aumenteranno in vista della fondamentale tornata elettorale del 25 maggio: attualmente operano in Ucraina un centinaio di uomini Osce, "ma l’obiettivo è aumentare la quota. L’italiana Tana de Zulueta è stata designata a guidare la prossima missione Osce per le elezioni del 25 maggio nella quale ci saranno 8 osservatori italiani".Tutto perché, spiega la Mogherini, "le elezioni ucraine sono un obiettivo fondamentale per dare piena legittimità al processo democratico del Paese e che deve essere nelle mani di tutti gli ucraini". Quanto alla controparte russa, "continuiamo a condannare le provocazioni da parte di Mosca e la mancanza di collaborazione negli sforzi di costruire un percorso costruttivo. Restiamo però convinti che Mosca possa essere ancora un fattore fondamentale per la risoluzione della crisi dell’Ucraina. Abbiamo condiviso la decisione dell’Europa di estendere la lista delle persone colpite da sanzioni. La fase delle sanzioni politiche è nella fase della preparazione tecnica".
L’altro caso internazionale è quello riguardante la Repubblica Centrafricana: a Bangui, spiega Pinotti, l’0intervento di una forza internazionale a guida europea in Centrafrica "è necessario perché il Paese è da tempo teatro di stragi, due giorni fa è stato attaccato un ospedale gestito da Medici senza Frontiere. Sarebbe incomprensibile se l’Italia, da sempre rispettosa delle regole dell’Onu, non facesse la sua parte nei suoi modi e suoi tempi". La partecipazione dell’Italia dovrebbe contare circa 50 militari del costo della missione sarà di circa 530 mila euro al mese, per una missione che dovrebbe durare nove mesi. L’ultima vera news riguarda però la Somalia: "E’ stato per la prima volta nominato l’ambasciatore a Mogadiscio, da quando la sede fu chiusa nel 1991. L’ambasciatore Marcelli ha già ottenuto il gradimento delle autorità e sono in corso le verifiche di sicurezza, e successivamente verrà identificato il luogo dove porre gli edifici. Il suo insediamento dipenderà da queste verifiche", annuncia la Mogherini.
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