“Abbiamo chiesto al Governo la garanzia che la nuova missione di addestramento delle forze armate di Kiev non consenta mai in alcun modo l’invio di addestratori militari italiani in Ucraina, e che se mai questa ipotesi venisse avanzata a livello europeo ci sia un voto in Parlamento. Il Governo ha rifiutato entrambe le nostre richieste, a conferma che questa inquietante eventualità non è affatto esclusa”. Lo ha dichiarato in aula la deputata Vittoria Baldino, vicepresidente del gruppo M5S alla Camera, intervenendo in discussione generale sulle missioni militari all’estero.
“Abbiamo anche chiesto che l’aumento dell’impegno militare italiano nelle missioni Nato sul fronte orientale sia accompagnato da un altrettanto forte impegno diplomatico del Governo per una de-escalation e una soluzione negoziale del conflitto. Richiesta respinta. A conferma che questo Governo, al di là dei vuoti proclami di pace, non ha intenzione di correggere la sua linea bellicista dettata da Washington e dalla Nato, che fin dall’inizio di questa guerra ha escluso a priori ogni possibile soluzione negoziale con la Russia, contemplando solo la sua sconfitta militare. Anche se questo scenario è ormai giudicato impossibile dai massimi esperti militari occidentali, se non con il coinvolgimento diretto della Nato, cioè con l’invio di truppe alleate al fronte – che Polonia e Paesi Baltici stanno seriamente valutando, nonostante le rassicurazione del ministro Crosetto – e quindi con una guerra mondiale contro un potenza nucleare che non sconfiggerebbe Putin ma cancellerebbe l’intera umanità”, ha concluso Baldino.