Stefano Fassina, economista e deputato di Leu, è intervenuto ai microfoni de “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, condotta dal direttore Gianluca Fabi. Sulle parole di Draghi riguardo l’economia di guerra: “Siamo dentro un’economia di guerra, gli effetti sono evidenti e dobbiamo intervenire senza esitazioni, perché le conseguenze sociali, dopo due anni di covid, sarebbero insostenibili per troppe imprese e famiglie”.
Sulle parole del Ministro Cingolani riguardo la speculazione sui prezzi della benzina: “Penso che il ministro Cingolani abbia raccontato dei dati reali, i quali, però, devono avere un seguito, con interventi concreti. Proprio perché siamo in un’economia di guerra si deve intervenire a monte, cioè sul funzionamento, già allucinante in condizioni normali, del mercato del gas. Il problema non è quanto paghiamo il gas, ma quando gli importatori principali, a seguito delle aste di vendita, influenzano tutto il mercato, anche quello dell’elettricità e dell’energia prodotta con fonti che non hanno nulla a che vedere con il gas. Per questo il governo deve intervenire e bloccare i prezzi.”
Sulla questione delle accise: “Poi c’è tutto il problema delle accise, che, però, ha dei riflessi sul bilancio pubblico molto importanti, ma il governo deve intervenire a monte, ossia dove c’è quella speculazione per il momento in cui siamo. Intervenire con dei prezzi amministrati, che riflettano il costo del gas che importiamo. Senza bloccare quel prezzo, la catena che segue risulta influenzata. È una misura urgente e in questi giorni il premier spagnolo Sanchez proporrà ai principali paesi europei di intervenire in questo modo. Bisognerà anche intervenire lunga questa catena, per sterilizzare nella misura più ampia possibile l’aumento dei prezzi. Bisognerà bloccare il prezzo delle rinnovabili a quello che era un anno fa, perché le rinnovabili che non utilizzano il gas non c’è motivo che aumentino il costo dell’energia che vendono.”
Interventi straordinari: “Vanno fatti degli interventi straordinari, attraverso prezzi amministrati proprio perché siamo in economia di guerra e quel funzionamento del mercato dell’elettricità, che già è inaccettabile in fase ordinarie, diventa insostenibile in fasi come questa. Si deve fare rapidamente perché gli effetti sono già molto evidenti”.