Anche l’Italia tenta la carta della diplomazia diretta per contribuire ad una soluzione pacifica della crisi ucraina. La prima missione programmata da Roma da quando hanno ripreso a soffiare venti di guerra nel Donbass separatista e’ affidata al ministro degli Esteri Luigi Di Maio, atteso martedì a Kiev e poi a Mosca.
All’insegna del doppio binario: sostegno all’Ucraina, ma anche canale aperto con i russi. In linea con l’approccio prudente portato avanti da partner europei come Francia e Germania, rispetto alla linea più intransigente degli americani nei confronti del Cremlino.
A Kiev il titolare della Farnesina ribadira’ che l’Italia sostiene la “sovranita’ ed all’integrita’ dell’Ucraina”, rispetto ad un’eventuale aggressione russa. Di Maio porterà “messaggi chiari, unitari, fermi, in stretto coordinamento con i nostri partner e alleati europei, Nato e Osce, che scoraggino qualsiasi aggressione o escalation”. Nella logica di una “ferma postura di deterrenza” condivisa dal premier Mario Draghi con i leader occidentali nella videoconferenza di venerdi’ scorso. E che si traduce nella disponibilita’ espressa dal ministro delle Difesa Lorenzo Guerini a rafforzare il contingente italiano in Europa orientale nell’ambito della Nato.