Dominio La7, quasi un monopolio. I big del talk show li ha presi tutti lei, con mosse che sembrano rifare il verso al mercato del calcio. Asfaltata la concorrenza, La7 lascia alle altre le briciole. Certo, gli ascolti diranno se ha scelto la strategia migliore. Lo share, come ben sappiamo, è sovrano. Intanto, il dato di fatto è questo: l’imminente prossima annata televisiva si annuncia nel segno de La7.
Umberto Cairo, il suo proprietario, esperienze passate a Mediaset e attuali al mercato del pallone in qualità di presidente del Torino, ha acquistato Giovanni Floris, Simona Ventura, Maurizio Crozza, e confermato Santoro, Paragone, Giulia Innocenzi, Lillì Guber e Corrado Formigli. “Squadra che vince non si cambia”, il motto di Cairo. “Semmai si migliora, è quello che abbiamo cercato di fare. Siamo convinti di esserci riusciti”, ha spiegato il proprietario.
Sulla carta, il suo è uno squadrone. Sei milioni di euro variabili secondo gli ascolti, contratto quinquennale, hanno convinto Giovanni Floris a lasciare “Ballarò” e la Rai. Un frego su dodici anni di successi. Floris sarà il padrone del martedì su La7. Il corrosivo Maurizio Crozza con le sue imitazioni e le sue gag curerà la copertina del talk show. Il titolo della trasmissione è tuttora top secret, malgrado non manchi molto al debutto del 16 settembre. I sussurri del gossip vanno da “Dimartedì” a “Radar”. Il titolo buono dovrebbe uscire da questo duopolio sottoposto all’attenzione della proprietà.
Giovanni Floris sarà in pratica sugli schermi de La7 dal lunedì al venerdì. Una striscia al giorno dedicata all’attualità, poco prima del Tg di Enrico Mentana, intorno alle 19,40. L’ora dovrebbe indicare anche il titolo: la striscia si dovrebbe chiamare “Venti alle venti”.
Ma l’ex conduttore di Ballarò non sarà il primo big de La7 a partire nella lunga galoppata di stagione. “La gabbia” di Gianluigi Paragone comincia domenica. E come in una corsa a cronometro, a distanza però di ventiquattrore l’una dall’altro, lunedì comincia Corrado Formigli con “Piazza Pulita”. La7 ha fretta di mostrarsi, non ammette perdite di tempo. Anche perché nel suo organico c’è grande folla di giornalisti e conduttori, e in Tv devono andarci tutti. Cairo ha speso una fortuna, per avere i nuovi big dell’informazione e confermare i vecchi.
La7 intende monopolizzare gli spazi della settimana televisiva. Paragone la domenica, Formigli il lunedì, Floris padrone del martedì, e anche la staffetta televisiva al femminile. Daria Bignardi e Myrta Merlino si spartiranno il mercoledì con “Invasioni barbariche” e “L’Aria che tira”. Michele Santoro avrà esclusiva e monopolio del giovedì. “Annozero” passerà poi il testimone a Giulia Innocenzi con “Announo” verso fine stagione. Enrico Mentana effettuerà incursioni in seconda serata con il suo “Bersaglio Mobile”. Lilli Gruber riprende a giorni con “8 e mezzo”, dal lunedì al venerdì.
Un Telesogno o che cosa questo de La7? Urbano Cairo ha arruolato un esercito di grandi firme, ma riuscirà nel tempo a scovare un personaggio in grado di rompere la melassa mediatica e la luna di miele con Matteo Renzi? “In Tv c’è troppa soap politica”, ammonisce Carlo Freccero, ex dirigente Rai e grande esperto di media. Si augura che La7 vada quest’anno verso una drammatizzazione della politica. “Con le dimissioni di Napolitano e le elezioni politiche. La crisi economica non porta ascolti”.
Freccero consiglia di puntare su tinte forti, su programmi di opposizione. Floris, Gruber, Formigli e gli altri potranno avere successo solo se diventano opposizione al re Renzi. “Altrimenti la scommessa di una rete news generalista è destinata a fallire”.
Michele Santoro avrebbe già fatto sue le indicazioni di Carlo Freccero. Starebbe mettendo a punto alcune novità dirompenti. Auspicio e augurio dei vertici de La7 si condensano su programmi e formule non sbiaditi. Rosso o Nero, Sì e No. La7 monopolizzatrice, tiranna e cannibale.
E la Rai? Confermato nel ruolo di dominus dell’informazione su Raiuno, Bruno Vespa, che con il suo sempiterno “Porta a Porta” dovrà intanto cedere una serata ogni settimana a “Petrolio” di Duilio Gianmaria. Il programma di reportage ha guadagnato sul campo la riconferma. Gli ascolti hanno premiato la formula narrativa prevalente sul parlato dei talk show. Raidue si aggrapperà anche quest’anno a “Virus” condotto da Nicola Porro proposto in doppia versione serale. Enorme curiosità intorno al palinsesto di Raitre, che promette novità. Il 16 settembre, martedì, l’atteso esordio di Massimo Giannini, fresco ex vicedirettore di Repubblica, apprezzato esperto di economia. Il giornalista è stato chiamato a condurre la nuova versione di “Ballarò”. Floris su La7, lui su Raitre, stessa ora, stesso giorno, il martedì. Una curiosità: Giannini è stato spesso ospite e commentatore al Ballarò di Giovanni Floris. E il suo Ballarò come sarà? Decisamente rinnovato, meno studio, più servizi e inchieste. La grande scommessa del direttore di rete Andrea Vianello.
La scelta di Giannini, un esterno alla Rai, ha scatenato reazioni polemiche dei giornalisti della redazione. La novità e tre conferme, importanti, corpose, di sicura presa. Milena Gabanelli con “Report”, Lucia Annunziata con le sue interviste di attualità “In mezz’ora”, e Riccardo Iacona con “Presaindiretta”.
Piangono in questo mondo le reti berlusconiane. Mediaset conferma la non vocazione all’informazione. Canale 5 è saldamente bloccato su “Matrix” condotto da Luca Telese. Le Iene faranno controinformazione su Italia 1. I palinsesti di Rete4 prevedono la terza edizione di “Quinta colonna” con Paolo Del Debbio e “Quarto grado” affidato a Gianluca Nuzzi. Ma solo in autunno. Quando avremo già capito di quali panni veste e di cosa è capace lo squadrone del La7.
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