Giorgia Butera, Sociologa della Comunicazione, Scrittrice ed Advocacy, Presidente della Comunità Internazionale “Sono Bambina, Non Una Sposa”, è intervenuta ai microfoni di Radio Cusano Campus. In merito al fenomeno del turismo sessuale minorile, ha detto: “Questo è un fenomeno non solo italiano, anche se gli italiani si distinguono molto male. Sono anni che chiedo collaborazione internazionale alle Nazioni Unite, in sede del Consiglio dei diritti umani di Ginevra. Senza un accordo a livello internazionale, soprattutto sul piano giuridico, non si può raggiungere niente. Per ben 3 volte ho fatto questa richiesta a Ginevra, ma purtroppo è molto difficile arrivare a questo risultato”.
“E’ un fenomeno che si conosce – sottolinea la sociologa -, nel mercato illegale è il terzo dopo armi e droga. Quindi probabilmente l’importante è che l’economia giri, non importa ai danni di chi. Le mete più gettonate sono il sud-est asiatico, i Paesi dell’America Latina e l’Africa, dove ci sono Paesi con scritte in italiano in cui si chiede di lasciare in pace i bambini. Gli italiani non vogliono gli africani, non li vogliono aiutare, e allora dico: lasciateli in pace”.
“Ormai da molti è considerata una cosa normale. Ricordo che alla fine di una mia conferenza sul tema, un signore si è avvicinato e mi ha detto con molta naturalezza: ‘Dottoressa, lei è fissata con questi temi, perché il compagno di una mia amica parte due volte l’anno, fa una settimana lì e finisce lì, ma a lei che gliene frega quello che fa questo signore? Anche la mia amica fa finta di niente, sa che il compagno va due volte l’anno lì e tutto va bene’. Non è solo un fenomeno che riguarda gli uomini, adesso anche le donne fanno turismo sessuale con minori. Noi pensiamo sempre che il turista sessuale sia il classico vecchio bavoso, invece l’età si sta abbassando molto, parliamo anche di trentenni”.