Un settore particolarmente martoriato dalla crisi pandemica e dalla guerra in Ucraina è quello del turismo: un settore strategico per la nostra economia. Esso muove grandi quantità di denaro e fa vivere parecchie famiglie. La crisi pandemica ha causato un danno enorme al settore del turismo e la guerra russo-ucraina rischia di dargli il colpo di grazia. Pensiamo, per esempio, ai pellegrinaggi dei russi a Bari.
Bari, infatti, è la città con il principale santuario di San Nicola, un santo il cui culto è sentito sia nell’ambito della Chiesa cattolica che in quello della Chiesa ortodossa. Tanti pellegrini russi venivano a Bari per rendere omaggio al santo. I pellegrinaggi non sono solo eventi religiosi, ma aiutano anche il turismo. Senza più i pellegrinaggi dalla Russia vi è una mancanza di introiti per una città come Bari. Inoltre, in tanti paesi non si fanno le sagre, eventi che portano nei paesi molti turisti. Un esempio era la Festa del Pesce, la quale si faceva ogni ultima settimana di maggio qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova, prima della pandemia. Una festa del genere attirava persone tanto da Roncoferraro quanto da altre zone.
Addirittura, anche i turisti stranieri che soggiornavano a Mantova facevano una digressione qui a Roncoferraro per mangiare l’ottimo risotto con la psina, piatto con il marchio De.C.O. del paese. Così, anche gli esercizi commerciali del paese traevano beneficio. Mancando la festa tanti turisti non vengono più a Roncoferraro.
La stessa cosa accade anche in altre realtà comunali. Ad aggravare le cose vi potrebbe essere anche un Green Pass che, pur essendo legato alla pandemia, non ha un fondamento sanitario. È vero che oggi non è più richiesto, però bisogna sperare che non sia più reintrodotto. Infatti, il Green Pass è sospeso. Anzi, servono misure che possano favorire il turismo (per esempio, detassando le attività come gli alberghi) ed il Green Pass non dovrà essere più reintrodotto. È bene infondere sicurezza.