Il turismo delle radici costituisce un’offerta “particolare, nuova e importante: parliamo di viaggi emozionali, viaggi di scoperta e di riscoperta, un percorso a ritroso che consente d rivivere le esperienze dei progenitori degli italo-discendenti all’estero”: lo ha ribadito il Direttore Generale per gli Italiani all’Estero, Luigi Maria Vignali, intervenuto all’evento di presentazione del secondo volume della Guida alle Radici Italiane.
La Guida nasce dalla collaborazione tra la Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e l’Associazione Raiz Italiana avviata sin dalla prima riunione del tavolo tecnico sul Turismo delle radici nel 2018. Il secondo volume prosegue il viaggio alla ricerca delle radici nelle regioni italiane (Calabria, Lombardia, Molise e Sicilia, già avviato nel primo volume pubblicato nel settembre del 2019 e dedicato alle Regioni Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna e Puglia.
La presentazione del secondo volume della Guida costituisce “la continuazione di un percorso iniziato nel 2018 con il primo tavolo tecnico e improntato a una riscoperta delle opportunità di viaggio degli italiani e degli italodiscendenti nel mondo, che potrebbero venire nel nostro Paese e contribuire al rilancio della nostra economia”, ha proseguito Vignali. “Gli italodiscendenti sono stimati in 60-80 milioni di individui, davvero un potenziale enorme: l’Enit ci dice che si tratta di un impatto che può arrivare a 10 milioni di visitatori l’anno, con un indotto di 5 miliardi di euro; stiamo cercando di definire l’identikit del turista delle radici attraverso un questionario che consentirà di capire quali sono le necessità e le aspettative, di cui abbiamo i primi dati di ritorno”.
“Il turismo delle radici è incluso nel Pnrr per avere anche un orizzonte di medio e lungo periodo in cui strutturare una strategia e le risorse finanziarie per sostenerla”, ha ricordato Vignali: occorre fra l’altro “sensibilizzare e formare le comunità locali all’estero e in Italia per preparare un’offerta adeguata (strutture ricettive, lingua, cultura, ma anche consultazione dei documenti negli uffici dell’anagrafe, negli uffici comunali, nelle parrocchie) e creare degli itinerari standard”. Tra le possibili iniziative per promuovere il turismo delle radici, vi sono un passaporto del turismo che consenta di avere sconti in alberghi, musei o ristoranti; la promozione di vacanze lavoro per giovani che vogliono lavorare in una pmi italiana; una campagna di comunicazione sul turismo delle radici con testimonial all’estero; la promozione dell’anno del turismo delle radici in Italia.