“Il Museo nazionale dell’emigrazione italiana di Genova insieme al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale è al lavoro per far nascere la Rete dei musei italiani dedicati all’emigrazione, il progetto più grande che abbiamo in cantiere nei prossimi anni”. Lo annuncia la co-curatrice del Mei Giorgia Barzetti a Genova, in occasione dell’inaugurazione della quinta edizione del congresso internazionale ‘Diaspore italiane – rappresentazione e questioni di identità’ in programma a Genova al Museo nazionale della emigrazione italiana (Mei) e al Galata museo del mare (Mu.Ma) con protagonisti oltre 80 esperti provenienti da tutto il mondo.
“Il congresso a Genova è la quinta edizione di un’iniziativa nata nel 2018 su spinta di diversi enti che nel mondo si occupano di emigrazione italiana, il Muntref – Museo de la Inmigración di Buenos Aires, il John D. Calandra Italian American Institute – Queens College di New York e il Co.Aa.It di Melbourne, che insieme al Mei di Genova hanno deciso di dedicare degli approfondimenti alla situazione della diaspora italiana nel mondo, una diaspora che continua tutt’oggi, – evidenzia Barzetti – non esiste solo l’emigrazione storica dal nostro Paese, ma in base ai dati più aggiornati come quelli forniti dal report sugli italiani nel mondo della Fondazione Migrantes e dall’Istat, il fenomeno migratorio in uscita dall’Italia è ancora molto forte, nel corso di quest’anno si sono registrate all’Aire, l’anagrafe degli italiani all’estero, oltre 6 milioni di nostri concittadini, quindi l’Italia può a tutti gli effetti considerarsi ancora oggi un Paese di forte emigrazione”.
“Genova, sede dei due principali musei italiani dedicati all’emigrazione, con il Mei nato dalla collaborazione tra Ministero della Cultura, Regione Liguria e Comune di Genova, può essere capofila nell’aggregare tutti i musei che in Italia si occupano di emigrazione, – prevede la co-curatrice del Mei – sono moltissimi i musei regionali e locali, molti dei quali sono rappresentati qui oggi”.
Turismo radici, oltre un milione di visitatori su italea.com
“Il sito web italea.com lanciato dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per sviluppare il turismo delle radici è già stato visitato da oltre un milione e 100 mila persone, con tantissime richieste, il 5% dei discendenti di italiani all’estero, che lo visitano, chiede di poter ottenere un itinerario turistico personalizzato alla riscoperta delle loro radici o un ricostruzione genealogica”. Lo sottolinea il direttore generale per gli Italiani nel mondo del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Maria Vignali.
“Il progetto per il turismo delle radici ‘Italea’ sta ottenendo grandi risultati, – commenta Vignali – coinvolge le comunità all’estero nella riscoperta dei loro luoghi d’origine, i piccoli borghi e le comunità italiane da cui partirono gli emigrati, l’iniziativa è stata fortemente voluta dal ministro Tajani, gli italiani all’estero possono venire in Italia a conoscere meglio i luoghi da dove partirono i loro progenitori”.
“Il sito web italea.com, parte del progetto Pnrr, è articolato in venti sezioni, una per ogni Regione – spiega, stiamo preparando un’offerta turistica ad hoc, abbiamo organizzato diciannove eventi internazionali per presentarlo, tra gli altri a Toronto, Buenos Aires, San Paolo e Melbourne di grandissimo impatto”.
“Puntiamo sul turismo della radici che è esperenziale, di qualità, mira ad essere destagionalizzato, diffuso alle aree interne – dichiara -. Vogliamo monitorare il numero degli arrivi in Italia attraverso l’Osservatorio del turismo dell’Enit, ci aspettiamo decine di migliaia forse centinaia di migliaia di turisti, gli italo-discendenti all’estero sono circa 80 milioni, un patrimonio enorme, che vogliamo invitare in Italia”.