Quella del Turismo delle Radici è un’ottima iniziativa. Deve essere incoraggiata. In poche parole, i Comuni italiani debbono essere spinti a compiere iniziative per quegli italiani residenti all’estero e loro discendenti che vorrebbero venire qui in Italia e vedere (o rivedere) il luoghi d’origine dei propri avi.
Il Turismo delle Radici potrebbe essere il volano con il quale il settore del turismo in Italia potrebbe prendere maggiore vigore. Penso, per esempio, a un Comune come quello nel quale risiedo, Roncoferraro, in Provincia di Mantova. Nel territorio comunale ci sono strutture ricettive di vario tipo, come gli agriturismi. Un’iniziativa come quella del Turismo delle Radici farebbe benissimo a tali strutture. Ho citato Roncoferraro ma questo discorso può valere anche per altri Comuni italiani.
Ci sono tanti Comuni italiani che hanno luoghi storici poco conosciuti e strutture ricettive. Mi viene in mente, per esempio, il borgo di Novilara, frazione di Pesaro. Posso citare anche Montorio al Vomano, in Provincia di Teramo, con il famoso Tempio d’Ercole. Penso anche a Frazzanò, in Provincia di Messina, col monastero basiliano di San Filippo Fragalà.
Questa iniziativa del Turismo delle Radici deve essere fatta conoscere ancora di più. Serve una sua maggiore divulgazione. Questo farebbe bene sia agli italiani all’estero, che vedrebbero le loro terre d’origine, sia a molte realtà italiane, che vedrebbero un aumento del turismo nei loro territori.