Si parla di turismo delle radici sul Messaggero Veneto, che racconta la storia di Giuliano Filippin, un giovane argentino che in questi giorni ha visitato Erto; grazie all’Ente Friulano Assistenza Sociale Culturale Emigranti (Efasce) è tornato nella terra dei suoi avi.
Da Erto nel Novecento è partita la famiglia di suo bisnonno, attratta dalle possibilità di lavoro che giungevano d’Oltreoceano. Il ragazzo è stato accolto da numerosi ertani e da una rappresentanza dell’amministrazione comunale.
Per l’occasione il nipote dei primi emigranti è stato portato alla diga del Vajont, teatro della tragedia del 9 ottobre 1963.
Filippin è uno dei 14 giovani americani che hanno aderito al progetto “Alla scoperta delle proprie radici”.
Un secondo gruppo approdato in Italia è invece composto da sei nuclei familiari. Le comitive arrivano da Brasile, Uruguay, Canada, Venezuela, Stati Uniti e appunto Argentina. Il sindaco e presidente del Parco naturale delle Dolomiti friulane, Fernando Carrara, guarda con estremo favore a questa prima esperienza di rientro organizzato.
Dalla Val Vajont e dal Bellunese sono state migliaia le persone che salparono per il Sud America. In alcuni casi le comunità locali restarono talmente unite da fondare delle frazioni abitate e battezzarle con i toponimi locali come Nuova Erto, Nuova Casso e Nuova Longarone.