“Bisogna spendere i soldi del Pnrr per il Turismo delle Origini lì dove rappresentano un investimento capace di generare ritorni economici, sociali e culturali per il Paese. E, soprattutto, bisogna che i capitali siano utilizzati anche all’estero”. È la riflessione del senatore del Pd, Francesco Giacobbe, dopo le conclusioni del Ministro agli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale presentate all’assemblea plenaria del nuovo Cgie alla Farnesina.
“I fondi destinati al Turismo delle Origini, non possono e non devono essere spesi per feste o esibizioni, ma devono servire come piattaforma di lancio per un progetto che può dare tanto al nostro Paese. Il Turismo delle Origini, infatti, è capace di generare ritorni vertiginosi in termini economici e sociali per l’Italia e l’occasione Pnrr deve essere sfruttata al meglio”, ha proseguito Giacobbe aggiungendo che bisogna puntare in primis sulle comunità all’estero. “La rete costituita dagli italiani nel mondo, è la prima che deve essere coinvolta nel progetto Turismo delle Origini.
Dai nostri connazionali emigrati all’estero, infatti, dipende il successo o meno di questo progetto. Il Maeci deve finanziare attività promozionali che coinvolgano loro e i Paesi Esteri in cui sono rappresentate le nostre comunità. Bisogna arrivare lì e organizzare, insieme, i flussi del Turismo delle Origini” ha continuato. Per ciò che, invece, concerne gli investimenti in Italia legati a questo progetto, il senatore Giacobbe ha osservato: “I soldi vanno spesi in infrastrutture, incluso quelle dei trasporti, in progetti per la formazione, per la costituzione dei nuovi itinerari e nella digitalizzazione. Solo così, armonizzando gli investimenti all’estero e in Italia, il Turismo delle Origini avrà senso e non si trasformerà nell’ennesima occasione persa o di denaro pubblico sprecato”.
Il senatore eletto nella circoscrizione estero Asia-Africa-Oceania-Antartide ha concluso: “Sono preoccupato perché non ho sentito nulla di tutto ciò in questi giorni e non ho visto ancora azioni concrete in questo senso. Il rischio è che le risorse del Pnrr vadano sprecate. Bisogna subito cambiare direzione”.