Carmelo Barbera, Console Generale d’Italia a Buenos Aires, ha concesso una lunga intervista al quotidiano argentino Perfil, in cui ha presentato il programma del Turismo delle Radici, lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale.
“È un percorso verso le origini genealogiche di ognuno e all’interno dei ‘tesori’, come sono considerati gli oltre 800 piccoli borghi che compongono la penisola italiana, e che attualmente partecipano al programma e fanno parte del patrimonio nazionale”, ha spiegato Barbera.
L’Argentina è stata nel marzo scorso la prima tappa di presentazione del programma in Sudamerica, con un evento a cui ha preso parte anche la Ministra del Turismo, Daniela Santanchè, in occasione dell’arrivo della nave scuola della Marina Italiana, la Amerigo Vespucci al porto di Buenos Aires.
Barbera, presente a quell’evento e tra i principali promotori del Turismo delle radici in Argentina, ha presentato a Perfil le caratteristiche principali del progetto: percorsi turistici creati su misura per conoscere i luoghi di origine dei propri avi, genealogisti preparati per accompagnare i viaggiatori alla scoperta delle proprie origini e tante esperienze preparate dai comuni e operatori turistici nei bellissimi borghi italiani.
Il Console ha invitato “gli interessati a visitare il sito del progetto, italea.com”.
L’Argentina è il paese col maggior numero di italiani residenti all’estero, con più di 900mila connazionali iscritti all’anagrafe apposito. Eppure, si stima che gli italodiscendenti, a cui è diretto il progetto del Turismo delle Radici, possano essere circa 25 milioni, più della metà della popolazione del Paese.
“L’anno delle radici è un viaggio alla pianta madre, in Italia, per scoprire o riscoprire la propria identità e il programma dà la possibilità di farlo attraverso un insieme di servizi a carattere turistico”, ha spiegato ancora il Console a Perfil.
Barbera ha poi fatto accenno ad altri due progetti di particolare interesse per gli italo-argentini: il Progetto Fenix, lanciato l’anno scorso per favorire l’occupazione dei cittadini residenti, e i bandi lanciati dagli enti pubblici italiani per la contrattazione di professionisti argentini in diverse categorie, specialmente nell’ambito della sanità.