“Dobbiamo portare avanti un’azione di sensibilizzazione verso il turismo delle radici, un turismo che si rivolge a una platea di circa 80 milioni tra discendenti italiani e cittadini italiani nel mondo. Oltre alle ragioni culturali, ci sono considerazioni economiche da fare quando si parla di turismo delle radici: “Il turismo ha un valore”, il settore rappresenta il 13% del nostro Pil. Con il turismo delle radici si mira a valorizzare anche le economie di quei territori che non sono interessati oggi dal turismo e che anzi sono caratterizzati da alti tassi di spopolamento”. Lo ha detto Nicola Carè, deputato del Pd eletto all’estero, a margine della presentazione nella Sala Matteotti della Camera dei Deputati, del libro “Scoprirsi italiani – I viaggi delle radici in Italia”, di Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario, patrocinato dal Maeci.
“Non si tratta solo di una promozione del Sistema Paese: si tratta, attraverso la riattivazione di questi legami, di rafforzare una relazione strategica tra l’Italia e le proprie comunità all’estero, in maniera tale da consolidare la posizione dell’Italia nel mondo. Quest’ultimo è un ulteriore fattore di rafforzamento dei rapporti tra l’Italia e le comunità italiane all’estero, che rappresentano un patrimonio eccezionale, ed un’opportunità soprattutto per gli italiani che vivono in Paesi extra europei, che possono diventare partner per progetti di collaborazione internazionale. È importante guardare al turista delle radici come un turista speciale – ha aggiunto Carè -, che giunge qui per ripercorrere a ritroso un percorso che lo porta in aree al di fuori del mainstream, e deve essere accolto con una cura ancora maggiore, per far sì che il suo viaggio rimanga un’esperienza indimenticabile per ritrovare le radici italiane, proponendo itinerari diversi che ricostruiscono in ogni regione i percorsi di interesse del turista, volti alla riscoperta di cultura e tradizioni dei suoi antenati”, ha concluso il deputato dem.