“Parigi, Copenhagen, Tunisi. Non esistono più parole per descrivere la barbarie di questi profeti del terrore. Chi oggi attacca la nostra vita, la nostra cultura, il nostro mondo ha scelto di indossare la maschera del fondamentalismo, di vestire i panni di un nemico fanatico e spietato che rifiuta ogni dialogo e non conosce diversità. La religione non ha nulla a che vedere: ogni volta che l’Isis prende la mira, lo fa per colpire al cuore la nostra civiltà, quello spirito unito che ci porta a riconoscere nella diversità una ricchezza, nell’apertura un vantaggio. É un attacco indiscriminato alla radice dei nostri valori occidentali, che punta a minare le nostre certezze, a non farci sentire sicuri a casa nostra”. Così il senatore Vittorio Pessina, Coordinatore degli Italiani all’Estero per Forza Italia.
“Oggi – prosegue l’azzurro – il nostro dovere, umano ancor prima che istituzionale, è rispondere con fermezza, stringerci attorno ai nostri concittadini colpiti nei propri affetti, nelle proprie sicurezze. Quello che oggi lo Stato dovrebbe porre in cima alle sue priorità, è far sentire a coloro che sono più vulnerabili che il supporto è costante, e che chiunque cerchi di minare l’integrità dei nostri valori vedrà i suoi propositi fallire miseramente. Lo Stato dovrebbe essere presente, oggi più che mai, per garantire la tutela della sicurezza a quei cittadini che, vivendo fuori dai nostri confini, si trovano maggiormente esposti di fronte alla minaccia del terrorismo”.
Secondo Pessina “non possiamo permettere che gli italiani all’estero diventino un bersaglio privilegiato degli uomini del Califfo, o di chi come loro voglia impedirci di essere cittadini del mondo. Quello che è successo a Tunisi è un copione già visto, e contro il quale non possiamo più mostrarci impreparati. Dovremmo forse pazientare e attendere che venga scritta una nuova pagina nella lista degli eccidi di questa gente?”.
“Oggi più che mai è d’importanza fondamentale rispondere confermando la nostra vicinanza alle famiglie delle vittime, al governo tunisino e a tutti coloro che avvertono l’Isis come una minaccia. Ma ancor di più siamo chiamati a stringerci intorno a quei nostri connazionali che vedono la propria sicurezza minacciata da terroristi senza scrupoli. Abbiamo atteso fin troppo – conclude Pessina -, è ora che chi di competenza intervenga”.
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