Ora la questione rifiuti, uno dei nodi politici principali di Roma e Lazio, approda alla Procura di Roma. Finisce nei guai, secondo un’anticipazione dell’Espresso, il re delle discariche a Roma, ovvero Manlio Cerroni, gestore di Malagrotta, la maxidiscarica che serve la capitale in proroga da sempre. Non solo: Cerroni e’ anche proprietario del terreno di Monti dell’Ortaccio dove il prefetto Goffredo Sottile vorrebbe far sorgere il siti provvisorio alternativo a Malagrotta. Ipotesi osteggiata fortemenente dal sindaco Gianni Alemanno.
Associazione a delinquere, estorsione, truffa, traffico illecito di rifiuti: sono queste le ipotesi di reato di dell’inchiesta che coinvolge Cerroni, da trent’anni gestore della grande discarica di Roma. Tre i filoni d’indagine. Uno riguarda proprio la gestione di Malagrotta, gli impianti per la produzione di combustibile da rifiuti (cdr) che l’imprenditore ha costruito ad Albano Laziale e la cava di Monti dell’Ortaccio, dove secondo il prefetto e commissario per l’emergenza rifiuti Goffredo Sottile dovrebbe presto arrivare la nuova mega discarica della capitale.
A seguire le indagini i pm Maria Cristina Palaia e Alberto Galante ma l’inchiesta e’ coordinata dallo stesso procuratore capo Giuseppe Pignatone. Cerroni, avvocato e navigatissimo tra affari e rapporti con la politica, dice di ‘non sapere nulla dell’inchiesta’: ‘non ne sono a conoscenza, non so che cosa dire, mi sorprende’, dice.
E la notizia arriva il giorno della quasi certezza di una nuova proroga per Malagrotta e dell’invio di una parte dei rifiuti all’estero. Mentre Monti dell’Ortaccio, sebbene osteggiata da tutti tranne che da Sottile, resta per ora l’ipotesi piu’ accreditata per il futuro sito. Agli uffici commissariali stanno pervenendo i pareri tecnici degli enti competenti dopo le integrazioni del Colari, la societa’ di Cerroni che gestisce Malagrotta, (il termine di presentazione dovrebbe essere proprio domani) e entro la prossima settimana si decidera’ se convocare o meno una nuova conferenza dei servizi o procedere autonomamente. Stamani era trapelata l’indiscrezione di un’area a Bracciano prescelta per la discarica, ma subito c’e’ stata una levata di scudi da parte soprattutto del sindaco di Bracciano e dalla Provincia di Roma. E Alemanno ha precisato di ‘non avere mai parlato di Bracciano’. Insomma per Cerroni, nonostante la mazzata dell’inchiesta, sul fronte rifiuti arrivano buone notizie. Nonostante l’accusa eterna di ‘monopolio’.
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