Francesco di Giovanni presenta in anteprima il suo progetto sul mandolino con l’Orchestra Costantino Bertucci. Il mandolino può essere uno strumento straordinariamente contemporaneo nella sua classicità. Francesco Di Giovanni da anni sta lavorando ad un vasto progetto per orchestra di mandolini e chitarra complice il rapporto musicale ormai collaudato con l’Orchestra di strumenti a plettro Costantino Bertucci. Ad esibirsi nella kermesse tre splendide soliste Olena Kurkina e Sonia Maurer (mandolini) e Gabriella De Nardo (clavicembalo e pianoforte), oltre Francesco Di Giovanni alla chitarra. L’Orchestra è diretta con passione e dedizione dal Maestro Alvaro Lopes Ferreira. In programma la Fantasia per orchestra di plettri nei movimenti Allegro, Andantino, Rondò, Allegro; a seguire Tema con Variazioni per mandolino solista e orchestra di plettri, Preludio e Fuga per due mandolini solisti e orchestra di plettri e, infine, il Concerto per clavicembalo e orchestra di plettri nei movimenti Moderato, Adagio non troppo, Moderato, Allegro. La collaborazione tra Francesco Di Giovanni e l’Orchestra Mandolinistica intitolata al mandolinista e compositore Costantino Bertucci è iniziata nel 2012 con l’entrata del compositore e chitarrista romano nella fila delle chitarre.
Da questo incontro è nata l’idea di scrivere brani originali per questo tipo di ensemble che ben corrisponde alla scrittura di Di Giovanni, sempre in perfetto equilibrio tra elementi di derivazione sia classica che jazzistica, che nascono e si confermano in ogni istante, intimamente e indissolubilmente fusi. L’orchestra mandolinistica, nella sua struttura, ricalca infatti perfettamente quella d’Archi. Il mandolino infatti è, sia come intonazione che come estensione, di fatto la versione a plettro del violino. Le note lunghe che il violino produce con l’arco, nel mandolino sono prodotte con il tremolo, una velocissima pennata che consente alla nota di prolungarsi a piacere, ben oltre il limite del suo attacco, che è squillante ma tende a cadere velocemente. Esattamente come nell’Orchestra d’Archi, si hanno dunque file di strumenti e strumentisti all’unisono, diversificati in ordine di ruoli ed estensioni. Si avranno dunque Primi Mandolini, Secondi Mandolini, Mandole, volendo anche Mandoloncelli, ed altri strumenti aggiuntivi, sia per accompagnare, che per caratterizzare la timbrica complessiva.
Le chitarre, anch’esse all’unisono, sono tradizionalmente presenti, in quanto creano un supporto armonico su frequenze più basse e, per la qualità del suono discreto e morbido, legano particolarmente bene con i vivaci strumenti a plettro, spesso, come i violini, svettanti verso l’acuto. Altro strumento d’obbligo è un basso a corde, che può essere indifferentemente un contrabbasso, suonato prevalentemente pizzicato, oppure una chitarra contrabbasso. Il suono dell’Orchestra Bertucci è arricchito della presenza di un’Arpa Celtica, arpa leggera, con intonazione limitata ma modificabile e di un Violoncello. In organico, infine, il Clavicembalo, che appare particolarmente indicato al contesto di cordofoni, assieme al più consueto pianoforte. Fondata dal mandolinista romano Aldo Arbusti, nel tempo l’orchestra si è arricchita di due figure femminili d’eccellenza: la mandolinista ucraina Olena Kurkina, nota a livello internazionale per la sua abilità virtuosistica e la pianista e clavicembalista romana Gabriella De Nardo.