Domenica scorsa è avvenuto in Piemonte un episodio particolarmente grave. Una decina di ragazzi extracomunitari di Torino hanno organizzato per Pasqua una gita in Liguria, mettendo in giro la voce sui social. Diventati sessanta, compresi alcuni loro coetanei italiani, già andando la mattina verso il mare hanno insudiciato e danneggiato le carrozze del treno. Durante la giornata molti di loro si sono ubriacati e drogati, e al ritorno – e si sapeva benissimo che treno avrebbero preso – nessuno è intervenuto per calmarli e hanno di fatto preso in ostaggio i viaggiatori tra sedili divelti, vetri in frantumi, mani addosso alle ragazze.
Il capotreno, disperato, ha fatto fermare il convoglio a Cengio (Savona) e chiamato i Carabinieri che hanno iniziato ad identificare le persone, poi – sovrastati di numero – li hanno lasciati andare senza prendere provvedimenti. Nessuno ha intanto predisposto qualsiasi misura, mentre il povero capotreno chiedeva invano soccorsi e intimava di scendere ai vandali senza biglietto: ovviamente non è sceso nessuno.
Dopo un’ora il treno è ripartito arrivando fino a Carmagnola dove è stato tirato per gioco il freno di emergenza bloccando la linea. Si è proseguito con oltre un’ora e mezza di ritardo tra bambini che piangevano, gente terrorizzata barricata nei vagoni, un anziano in crisi glicemica perché senza iniezione di insulina.
A Torino Porta Nuova il treno era atteso dalla polizia ferroviaria (quattro gatti) ma invano: i vandali sono fuggiti tra i binari e sono spariti tutti, salvo quattro presi solo perché erano troppo sballati” per fuggire.
Non è la prima volta che il branco si comporta in questa maniera, ma regolarmente tutti restano impuniti.
Domenica c’era tutto il tempo per organizzare un adeguato servizio d’ordine, intercettare e almeno identificare i teppisti, ma nessuno lo ha fatto, mentre decine di passeggeri sono stati terrorizzati per ore; eppure il quotidiano La Stampa – è un esempio – si è guardata bene dal segnalare come la gran parte di quei delinquenti fossero magrebini di incerta provenienza, forse perché non è “politicamente corretto” spiegare questo ai lettori piemontesi.
Ma è possibile questa impunità in un paese civile, nell’assordante silenzio di quasi tutti i media e delle maggiori TV? Sarebbero possibili queste cose in Svizzera, in Germania, in Francia o in Nord Europa, ma anche negli USA, in Cina, in Giappone o in tanti altri paesi dove c’è un minimo di ordine e di organizzazione?
Queste vicende sono intollerabili eppure quotidiane, minano nel profondo i sentimenti dei cittadini, la credibilità dello Stato e creano davvero odio, insofferenze, divisioni razziali… Ma nessuno alza la voce chiedendo per esempio il conto ai responsabili politici delle Forze dell’Ordine che sono costrette a tollerare di tutto.
Discussione su questo articolo