Per il momento, i punti sui quali sembrano aver trovato un’intesa di massima sono quelli che riguardano la certificazione dei bilanci, le sanzioni e gli organismi di controllo. Anzi, su quest’ultimo tema si diverge tra chi invoca la Corte dei Conti e chi invece preferirebbe un organismo esterno tipo Authority. Su tutto il resto le distanze tra i partiti della maggioranza sembrano ancora siderali. A cominciare dal finanziamento dei partiti e dall’ipotesi del 5 per mille lanciata oggi dal segretario del Pdl Angelino Alfano.
‘In 24 ore – spiegano tecnici del centrosinistra – non si puo’ pensare di mettere mano all’intero sistema di finanziamento dei partiti e alla forma stessa di partito. Questo si fara’ semmai con la riforma dell’articolo 49 della Costituzione’ ora all’esame in commissione Affari Costituzionali della Camera.
Nel poco tempo che resta per cercare di rendere piu’ trasparenti i conti dei partiti, si spiega, si potranno affrontare solo temi come il controllo dei bilanci. Non di piu’.
In un clima particolarmente teso, soprattutto per lo scandalo che si e’ aperto nella Lega, i ‘tecnici’ dei partiti di maggioranza si incontreranno tutti insieme domani pomeriggio.
Stasera c’e’ stata una riunione nel Pdl, la cui delegazione risulta composta dal vice capogruppo Massimo Corsaro e dal deputato Rocco Crimi. Domani in mattinata invece si vedranno i ‘tecnici’ del Pd e del terzo Polo per fare il punto tra loro prima di sedersi al tavolo della trattativa con i colleghi pidiellini.
Ma su questo confronto, si spiega, pendera’ un’altra ‘spada di Damocle’, oltre quella delle inchieste giudiziarie: la decisione dei partiti di riscuotere o meno l’ultima tranche dei rimborsi elettorali. Alcuni vorrebbero rinunciare nel ‘disperato tentativo di salvare la faccia’. Altri, invece, spiegano che ci sono le elezioni ormai alle porte e che rinunciare agli ultimi 100 milioni di rimborso significherebbe ‘licenziare molto personale’ che ormai lavora per i partiti.
Ma per far fronte ad una situazione resa ormai ‘imbarazzante’ anche dal ‘pressing dei media’, l’unica soluzione, si spiega soprattutto nel terzo Polo ‘e’ quella di far presto’. Entro domani sera ‘una soluzione dobbiamo trovarla’, si assicura nel Pd.
Il problema pero’ e’ che il dibattito su questi temi rischia di infuocarsi anche per un’altra novita’: in commissione Bilancio della Camera si e’ tornati a parlare di ‘Legge Mancia’: una sorta di norma che di fatto consente ai parlamentari di assicurare finanziamenti a pioggia a istituzioni, scuole, enti situati per lo piu’ nel proprio territorio di appartenenza. ‘E’ lunare parlare ora di queste cose’, avverte Gianluca Galletti dell’Udc. ‘Noi non ci stiamo. Soprattutto in un momento delicato come questo’. E si chiama fuori dalla ‘distribuzione’ di oltre 100 milioni (solo la prima tranche) anche Bruno Tabacci dell’Api.
Il Pd punta tutto sulla ‘qualita’ della destinazione dei fondi’ perche’ almeno un 20% dovra’ essere devoluto alla ricerca oncologica e un altro 10% alle ‘attivita’ sportive particolari come le paraolimpiadi’. Ma e’ certo, almeno dal dibattito che si e’ aperto tra le forze politiche’ che la questione non contribuira’ a rasserenare gli animi.
Intanto il segretario del Pd Pierluigi Bersani prende le distanze da tutte le altre forze politiche ricordando che il suo partito e’ da anni che si fa certificare il bilancio da societa’ di revisioni: ‘Non ci sto a essere messo nel mucchio’, osserva. ‘Sui rimborsi si passi ai fatti – incalza Antonio Di Pietro – serve una buona legge’. Nell’attesa l’ Idv e’ pronta a raccogliere firme per il referendum e per una proposta di legge d’iniziativa popolare. Mentre dall’Europa arrivano voci di critica per il sistema di finanziamento dei partiti italiani.
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