Di solito è difficile che mi dica d’accordo con un personaggio come l’ex-premier Romano Prodi, ma questa volta non gli do completamente torto. Egli ha detto una cosa che condivido: l’Europa non è pronta per questa transizione ecologica. Infatti, l’attuale politica europea mira ad una politica radicalmente fossil-free. Fare ciò non è materialmente possibile in poco tempo e in modo completo. Per esempio, l’idea di vietare la vendita delle auto a diesel e a benzina a partire dal 2035 è folle, perché, se fosse implementata, non permetterebbe una riconversione dell’industria automobilistica in così poco tempo e tanta gente perderebbe il lavoro. Inoltre, vi sarebbe anche il solito paradosso di un’Europa che acquista pannelli fotovoltaici e componenti per auto elettriche dalla Cina, uno dei Paesi che inquinano di più. Dunque, l’Europa rischierebbe di diventare dipendente dalla Cina. Del resto, la Cina dispone di quei metalli delle Terre rare con i quali si fanno i succitati pannelli fotovoltaici e le turbine eoliche.
Un Paese come l’Italia dovrebbe anche dotare le autostrade e le strade di lunga percorrenza di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici. Oltre a ciò, un Paese come il nostro ha un altro grosso problema: ci sono aree che sono ad alto rischio sismico e molte case non sono antisismiche. Ricordiamo quello che è accaduto in Turchia e Siria. Sia chiaro, non è corretto parlare di “epidemia sismica”, come ha fatto qualcuno. Però, si devono ricordare eventi sismici estremi, come il terremoto che colpì lo Stretto di Messina del 1908. Dunque, non sarebbe il caso di dare priorità alla questione sismica?
Non parliamo della questione del cibo. Per esempio, se la carne coltivata fosse in commercio, ci sarebbe il rischio di vedere tante piccole aziende chiudere, a vantaggio delle multinazionali, oltre il rischio di vedere i prodotti storici scomparire. Per questo motivo, con questa transizione ecologica l’Europa rischia di fare un gran tonfo. Se tutto ciò si implementasse, tanta gente rischierebbe di vedere le proprie aziende chiudere o di perdere il lavoro. Così, noi rischieremmo di vedere tanti poveri, tanta gente sacrificata sull’altare dell’ambientalismo integralista, l’ambientalismo che non tiene conto dell’uomo.