“A notte inoltrata sono stati individuati e recuperati i corpi senza vita dei due fratellini. Dopo ore di ricerca nelle acque di un bacino per uso irriguo a Manfredonia, si è concluso tragicamente l’intervento dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco”. È con questo tweet dei Vigili del fuoco che si è chiusa la storia dei due fratellini, di 6 e 7 anni, scomparsi nelle campagne di Manfredonia, nel foggiano.
L’allarme è scattato nel pomeriggio di ieri quando i genitori si sono accorti del loro allontanamento. A indirizzare i vigili del fuoco verso il bacino di irrigazione, una vasca enorme che misura 40 per 40 metri e profondo 3, il ritrovamento delle scarpine dei piccoli proprio nei pressi dell’invaso. Da qui la decisione di far intervenire nelle ricerche, scattate nelle campagne, i sommozzatori.
Gli specialisti hanno così individuato e recuperato i corpi senza vita dei due fratellini. Ignote al momento le cause dell’annegamento, non si esclude che i due piccoli abbiano provato a trovare refrigerio nell’acqua della vasca di irrigazione.
Daniel e Stefan, i due fratellini rumeni di 6 e 7 anni, avevano altre due sorelle: una minorenne e un’adolescente. La mamma dei due bambini, Francesca, non ha avuto la forza di parlare. Sorretta da altri familiari e’ uscita dal casolare piangendo ma senza parlare. Uno dei familiari ha raccontato che Daniel e Stefan giocavano davanti al podere senza mai allontanarsi. Per questo non sanno spiegarsi la tragedia.
“Serve per i fratelli e sorelle migranti un piano serio di accoglienza, che permetta loro di usufruire di case sicure, servizi sociali appropriati ed ambienti comuni per rendere la loro vita dignitosa e degna: sono lavoratori delle nostre terre e delle nostre imprese agricole che meritano tutte le garanzie, come qualsiasi cittadino”. Così l’arcivescovo di Manfredonia (Foggia), Franco Moscone, in una nota, sulla tragedia dei due fratellini trovati senza vita.