La piena del torrente Raganello, in Calabria, ha travolto dieci escursionisti. Sono tutti morti. “Mai nessun cittadino e/o associazione hanno segnalato situazioni di pericolo all’interno delle gole del Raganello”, ha detto il sindaco di Civita Alessandro Tocci in riferimento a prese di posizione di persone, anche del luogo, su presunte segnalazioni di pericolo e/o ordinanze da fare nell’area del disastro di lunedi’ scorso. “Tant’e’ che in ogni caso – ha aggiunto Tocci – vista la lunghezza e la molteplicita’ di accessi all’area da piu’ parti e di piu’ Comuni non se ne potrebbero spiegare le conseguenze”.
Il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, parlando della tragedia del Pollino, a Skytg24 ha detto: “Questo problema evidenzia un’esigenza, quella di porre mano ad una legislazione che, anche sul piano generale, possa regolamentare questo tipo di attività, di escursioni. Questa è stata una tragedia che purtroppo non è l’unica nel nostro Paese”.
“È una vera tragedia quella che si è consumata nelle gole del Raganello, in Calabria”, dichiara l’On. Angela Schirò, deputata eletta all’estero con il Pd, che “come calabrese e come areberesh” esprime la sua “solidarietà e vicinanza alle vittime e alle loro famiglie, ma anche alle comunità colpite dall’inondazione”. “Mi stringo ai cittadini di Civita, comunità albanese d’Italia, e a tutti coloro che stanno soccorrendo le vittime. Tragedie come questa non devono accadere: aspettiamo il lavoro della magistratura per avere chiarezza sulle cause e su eventuali responsabilità”.
Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha fatto sapere che sulle responsabilita’ di quanto accaduto nelle gole del Raganello, senza entrare nello specifico, “ci sara’ tempo e soprattutto organi competenti che accerteranno. Quello che posso dire per parte mia e’ che, come avete visto, si e’ trattato di un caso particolare, un evento puntuale e localizzato a dieci chilometri a monte dall’area dove si e’ verificata la tragedia”.
Papa Francesco, al termine dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, ha ricordato le vittime del torrente Raganello: “Mentre affido alla bonta’ misericordiosa di Dio quanti sono drammaticamente scomparsi, esprimo la mia spirituale vicinanza ai loro familiari, come anche ai feriti”.