Nove persone salvate (piu’ le due raggiunte e salvate nei primissimi momenti del soccorso), cinque cadaveri recuperati, 23 dispersi. E’ il bilancio provvisorio della tragedia dell’hotel Rigopiano di Farindola, travolto da una slavina alle pendici del Gran Sasso.
Con un lavoro incessante andato avanti tutta la notte alla luce delle fotoelettriche, i vigili del fuoco hanno recuperato due donne e due uomini che si aggiungono ai quattro bambini e alla donna estratti ieri: si continua a scavare per portare fuori un uomo che rimane ancora sotto la neve. La speranza – spiegano alcuni soccorritori – e’ ancora tanta anche se in questo momento non sono state captate altre voci.
A complicare i soccorsi contribuiscono le cattive condizioni meteo, con la neve tornata a cadere nel corso delle ultime ore, la nebbia che impedisce agli elicotteri di alzarsi in volo e il pericolo di nuove slavine impossibile da escludere secondo gli esperti. Tutti i sopravvissuti sono complessivamente in buone condizioni fisiche, e assistiti da team di psicologi: solo uno, Giampaolo Matrone, 34enne di Monterotondo (Roma), e’ stato sottoposto a un intervento chirurgico a un braccio e sta bene.
Il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini e il sostituto Andrea Papalia si stanno recando nell’area dell’hotel, accompagnati dai Carabinieri forestali, per effettuare un sopralluogo: i due magistrati hanno aperto un’inchiesta, al momento senza indagati, ipotizzando i reati di omicidio plurimo colposo e disastro colposo.
Ieri erano stati sequestrati alcuni documenti in Provincia e in Prefettura, tra cui il piano neve dell’Ente e i bollettini meteo degli ultimi giorni ed erano state ascoltate diverse persone in qualita’ di testimoni. Stamane, dai microfoni di Radio Padania, il leader della Lega Nord Matteo Salvini e’ tornato intanto a polemizzare sui tempi dei soccorsi. “Se fossero stati inviati prima – ha detto – sarebbe stato meglio. Con mezzi inadeguati e in ritardo, gli uomini da soli davanti alla valanga non bastano. Ho visto e toccato con mano una totale mancanza di mezzi a disposizione: turbine, spalaneve, persone senza acqua, luce, riscaldamento”.
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