“Giovani in fuga dal Nord Italia: non dal Mezzogiorno, non da zone povere o disagiate come accadeva in passato, ma da Varese, da Milano, da Como, dalla Lombardia e dal Veneto. Non per sopravvivenza, non per mettere pranzo e cena in tavola tutti i giorni, ma per trovare un lavoro che li renda felici, appagati, soddisfatti. Non necessariamente più ricchi.
In molti punti è spiazzante e si allontana dai cliché la fotografia della nuova emigrazione degli italiani all’estero scattata da una ricerca presentata dall’economista Luca Paolazzi, direttore scientifico della Fondazione Nord Est, durante la sessione online dell’Associazione per il Progresso del Paese di Lella e Alfredo Ambrosetti.
Lo studio ha analizzato l’andamento delle entrate-uscite complessive nel paese si è anche concentrato su un sondaggio fra i giovani italiani del Nord, Varesotto compreso, sia fra quelli in patria, sia fra quelli fuggiti all’estero. A fare le valigie, ancora una volta, non sono i ragazzi in difficoltà, ma sempre più laureati.
Tra il 2011 e il 2023, sono 550mila i giovani italiani che hanno lasciato l’Italia. Il saldo migratorio arriva -377mila.