Giovanni Toti non ha alcun dubbio: Forza Italia si può risollevare solo con una vera e propria rivoluzione: “Accetto tutto dal mio partito, tranne coloro che dicono che le cose vanno bene”. Ad ‘Agora’ estate’ su Rai3, il coordinatore azzurro prosegue: “Torniamo a parlare alla gente, riparliamo alle nostre categorie di riferimento”. E ancora: “Quando si passa dal 40% al 6% occorre mettersi attorno a un tavolo e dire che la diagnosi e’ di malattia grave, non un raffreddore, per curarsi servono operazioni serie”.
Il futuro del partito? “Non e’ possibile immaginare Forza Italia senza Berlusconi, ma non ce n’e’ neanche bisogno di pensarlo. Forza Italia senza Berlusconi equivarrebbe forse due punti in meno di quanto vale e non avremmo risolto assolutamente niente”.
“Il tema e’ come immaginare Forza Italia con Berlusconi e anche con tutti coloro che nell’ultimo decennio se ne sono andati perche’ ritengono la nostra classe dirigente autoreferenziale, di non essere stati ascoltati, di non aver avuto una tribuna per dare le loro idee, di non aver avuto modo di confrontarsi. Quando chiedo le primarie aperte e di superare Forza Italia, intendo che Forza Italia e’ la base di un grande partito popolare che deve tornare ad aprirsi”.
“Sono contento che in Forza Italia si sia aperto un dibattito. Con Silvio Berlusconi ho un bel dialogo, sono un umile militante. Ho espresso le mie idee su problemi complessi che spesso la politica semplifica”.
Per Toti “il centrodestra è forte sui muscoli della destra, con la Lega che vale il 38%, penso che noi dobbiamo interrogarci perché l’ala liberale ha meno del 10%”.