Bellissima serata giovedì scorso all’Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, dedicata ai fratelli Mendelssohn. Proprio a ridosso del mese di marzo, il mese delle donne, il Concerto prende corpo con la bellissima musica di Fanny, sorella del più famoso Felix, che ha al suo attivo oltre 400 brani, ma fortemente ostacolata dalla mentalità bigotta ottocentesca.
Non era conveniente che una donna si dedicasse ad attività extra il focolare. Anche in famiglia trovava difficoltà, infatti il padre, il banchiere tedesco Abraham Mendelssohn, in una lettera, indirizzata alla figlia nel 1820, scrisse: «Forse la musica sarà la professione di Felix. Laddove per te non dev’essere nient’altro che un ornamento e mai la base su cui poggia la tua esistenza e la tua attività».
Inoltre proprio nel giorno del suo ventitreesimo compleanno aggiunse: «Dovresti applicarti con maggior serietà e con più zelo al tuo vero e unico lavoro, all’unico lavoro che si addice a una ragazza: fare la donna di casa».
Peggior cosa le parole di Felix, il fratello in cui Fanny riponeva piena fiducia, nella lettera indirizzata alla madre Lea Salomon, il 24 giugno del 1837, scrisse: «Non posso incoraggiare Fanny a pubblicare qualcosa perché è contro il mio punto di vista e le mie convinzioni».
Ebbene la musica di Fanny Mendelsshon l’altra sera ha trionfato! La cantata con la quale si è aperta la serata, La mia anima è silenziosa, è stata molto apprezzata. A rendere omaggio alla talentuosa compositrice il Coro Mighini e la Sinfonica Nazionale Rai impeccabili, suggellati da una straordinaria direzione del M° Christian Arming che ha sedotto il pubblico. Infatti si evince una passione straordinaria e non comune, oltre che un coinvolgimento profondo con il quale ha trascinato i partecipanti. Plausi di gran lunga meritati al notevole talento del Maestro austriaco.
Da sottolineare anche la bravura del mezzosoprano altoaltesino Anna Lucia Nardi ed il soprano sloveno Bernarda Bobro.
A seguire le composizioni del fratello Felix sono state coinvolgenti. Dacci pace versione luterana di un inno latino per coro e orchestra, ed Ascolta le mie preghiere, Signore, per soprano, coro e orchestra. Chiudono la fortunata serata l’Ouverture op. 21 e le popolari Musiche di scena op. 61 del shakespeariano Sogno di una notte di mezza estate.
Si sono distinte i soprano Bernarda Bobro e Karin Selva, quest’ultima altoatesina ed esperta nel repertorio della musica antica.
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