Il pensiero della nuova Ugl, rinata come una “fenice dalle sue stesse ceneri”, grazie alla leadership di Francesco Paolo Capone, raccontato in questo libro.
Il Segretario ribadisce continuamente la necessità di un cambio di prospettiva che rimetta al centro della società le persone, le famiglie come perno principale di un sano modello di convivenza e crescita economica e socio-culturale.
Evidenzia il male nella sofferenza da disagio economico di milioni di persone e nella regressione della nostro modello di sviluppo.
Ne indica i responsabili nei ristretti gruppi di potere finanziario (le èlites finanziarie) che oramai hanno raggiunto una tale forza economica da poter condizionare le scelte politiche imponendo molto spesso norme e regolamenti attraverso una moltitudine di lobby e lobbyne varie.
Una lettura molto interessante anche per tutti quelli che si sentono lontani dal vecchio sindacalismo, ricordo anche come Capone ha rimesso al centro delle discussioni politiche il tema della partecipazione dei dipendenti alla gestione dell’impresa.
Una partecipazione che non dovrebbe solo condizionare le politiche aziendali, ma portare ad un modello di compartecipazione agli utili dell’impresa.
Non trascuriamo poi la perenne attenzione al lato umano della vita dei lavoratori, sempre in primo piano la ricerca di politiche per una maggiore sicurezza sul lavoro, contro le facili morti sul lavoro, troppe nel nostro Paese e sempre vicino alle famiglie dei lavoratori.
Perfino le accuse di un sindacato politicizzato e legato come un’arma a doppio taglio al centro destra vengono spazzate via dall’operato di Capone che in verità ha cercato in piena autonomia di svegliare una politica che si era auto confinata nell’immobilismo del litigi perenni.
La politica non ha svolto e non sta svolgendo adeguatamente il suo ruolo, tutto quello che ho elencato è poi diventata sedia dove si è purtroppo seduto anche il Covid-19; invece di lamentarsi perché qualcuno ha il coraggio quotidiano di ricordarlo, la politica si muovesse velocemente nella direzione giusta.
Francesco Torellini, Ugl Scuola Estero