Luca Toccalini, deputato della Lega, è intervenuto su Radio Cusano Campus e sul decreto covid ha detto: “Era un decreto che doveva dare un messaggio di fiducia e di speranza ai cittadini, purtroppo si è trasformato in una presa in giro. Capisco la rabbia di alcuni ristoratori che vedono la possibilità di poter riaprire, ma non hanno gli spazi all’aperto o la situazione climatica per poterlo fare. Sulle scuole ci sono difficoltà e quando si raggiunge un accordo sul 50% in presenza e in cdm si vede ampliare al 60% è evidente che è una mancanza di rispetto. Ben venga che riaprano i cinema, però come si apre un cinema che è un posto al chiuso non capisco perché non si possa riaprire un ristorante al chiuso, con dei protocolli ben più rigidi”.
Sul coprifuoco. “Non abbiamo chiesto la cancellazione immediata del coprifuoco, ma solo lo slittamento di un’ora, che non penso avrebbe fatto una differenza drammatica a livello pandemico. Il problema principale è stato il messaggio che è stato lanciato, cioè che rimarrà fino al 31 luglio. Poi è chiaro che non sarà così, ma se lanci questo messaggio scateni una serie di disdette di prenotazioni e questo me l’hanno detto albergatori che conosco. Bisogna dare dei messaggi positivi, dando dei piccoli segnali. Auspichiamo che già a partire dai prossimi giorni ci possa essere un ripensamento del governo sul coprifuoco. Il rischio zero non esiste, bisogna dirlo chiaramente. L’apertura, seppur limitata del 26 aprile, è uno dei tanti contributi che la Lega ha potuto dare al governo, se avessimo ascoltato Speranza saremmo in zona arancione o rossa fino a metà maggio”.
Sulla possibile uscita della Lega dal governo. “Questo è il sogno di PD e M5S, ma noi abbiamo fatto una scelta di responsabilità entrando in questo governo. Abbiamo il vizio di ascoltare la gente e la situazione che si respira non è certo di gioia e di entusiasmo. Vogliamo dare un contributo a chi vive all’interno del Palazzo, ma non si rende conto di cosa succede nella vita reale. Speriamo ovviamente in un ascolto maggiore da parte di alcuni ministri, che fanno questioni di principio e non seguono la scienza. Purtroppo Draghi è circondato da alcuni ministri che fanno un pressing negativo, chiaramente noi vogliamo far capire al premier che non diamo questi contributi per rompere le scatole ma per dare una mano”.