Il bilancio, provvisorio, è di quattro morti e almeno quaranta feriti. Dopo le esplosioni avvenute in varie province del Sud della Thailandia nel Paese c’è tanta paura. Il capo della polizia thailandese ha confermato che le autorità erano state informate dall’intelligence di imminenti attacchi, ma non avevano informazioni precise su quando e dove sarebbero potuti avvenire.
Tra i feriti ci sono anche due italiani: un ragazzo di 21 anni e un uomo di 51 sono rimasti coinvolti senza gravi conseguenze nella serie di attentati che ha colpito il paese asiatico. L’Unita’ di crisi della Farnesina raccomanda ai connazionali presenti in Thailandia di "seguire scrupolosamente" le indicazioni delle autorita’ locali e di "tenersi informati sugli sviluppi della situazione sui media".
Gli stranieri feriti negli attentati a Huan Hin, nel sud della Thailandia, sono 10, tra cui 7 donne. Oltre ai due uomini italiani e a un 72enne olandese, ci sono tre tedesche di 16, 17 e 48 anni; una 20enne austriaca; una 19enne e una 23enne olandesi. Il decimo ferito e’ un’altra donna, della quale non e’ stata diffusa l’eta’ e non e’ chiaro se sia tedesca o austriaca.
Una decina le esplosioni che tra ieri e stamattina hanno colpito cinque località costiere nel sud del Paese, tra cui le mete turistiche di Hua Hin e Phuket. Gli attacchi, che non sono stati rivendicati, appaiono chiaramente coordinati. Mentre continuano le indagini, le autorita’ di Bangkok – notoriamente timorose degli effetti sul turismo – hanno escluso l’ipotesi terroristica e in particolare il terrorismo islamico, preferendo parlare di "sabotaggio locale". Nell’attesa di fare chiarezza, la Thailandia e’ oggi in stato di allerta.
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