«Il rapporto tra Fellini e Giulietta, anche se travagliato, aveva qualcosa di sacro e misterioso. Quando facevo le carte a Federico mi chiedeva sempre di fare un giro anche per lei. Era preoccupato che non la facessero lavorare, ne era ossessionato. Per lui era come una madre e una figlia. Invece era la moglie».
La tradiva?
«Voleva essere libero di vivere le esperienze erotiche di un adolescente in ritardo anagrafico. Giulietta era mortificata e ferita dalle bugie che le raccontava, ma sapeva che non l’avrebbe mai lasciata. Fellini poteva essere molto crudele. Con le donne era disinibito: le pacche sul sedere erano una consuetudine tollerata».
Ha conosciuto le sue donne?
«Si era innamorato della Cardinale, aveva un’ossessione per la sua segretaria di edizione, la Viperetta. Sandrocchia, Sandra Milo, per lui era una donna-totem. Masina fu gelosa di Francesca Dellera e di Anna Magnani. E poi c’era Anna Giovannini, la farmacista, detta la Paciocca. Un giorno entrai nel suo negozio e lo sorpresi con lei. Lui mi disse: hai visto che hai dei poteri magici? E mi volle come cartomante. Anna era diversa da Giulietta: in casa sua non trovavi nemmeno un cespo di insalata, doveva cucinare tutto lui. Faceva delle frittate inimmaginabili, indigeribili. Invece, quando con mamma andavamo a trovare i Fellini a Fregene, Giulietta viveva in cucina».
Ma Giulietta lo tradiva?
«Aveva questo amico, Salvato Cappelli, che era più presente di Federico. Fellini si rilassava con i massaggi e la sauna, Salvato faceva le flessioni in giardino nella loro villa a Fregene. Ma non credo ci sia mai stato molto fra loro».
[Marina Ceratto Boratto, autrice de La cartomante di Fellini Baldini+Castoldi, a Ilaria Ravarino, il Messaggero]