“Cara Marina, Piersilvio, Barbara e Eleonora. Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare Vi prego di prendere atto di quanto segue: dalle vostre eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a Paolo Berlusconi 100 milioni, a Marta Fascina 100 milioni, a Marcello Dell’Utri 30 milioni”. Inizia così il testamento scritto, di suo pugno da Silvio Berlusconi. Parole messe nero su bianco nella villa San Martino ad Arcore il 19 gennaio 2022 e rese note ora, dopo la lettura del testamento la cui prima pagina è stata diffusa su diverse testate giornalistiche online, tra cui La Stampa, che ha le due pagine scritte dall’ex premier.
Come ha fatto notare qualcuno, all’inizio del testamento firmato dal Cavaliere manca il nome di suo figlio Luigi. Una dimenticanza? Non si spiegherebbe, altrimenti.
Ai figli della prima moglie di Silvio Berlusconi, Pier Silvio e Marina, andranno il 60% delle proprietà – non relative alla Fininvest o ad altre società – appartenute al Cavaliere. È quanto si apprende da fonti qualificate, vicine alla famiglia, in merito al testamento dell’ex leader di Forza Italia. Si tratterebbe quindi, soprattutto, delle sue proprietà immobiliari, il cui restante 40% andrà agli altri tre figli avuti dalla seconda moglie Veronica Lario: Barbara, Eleonora e Luigi.
“Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”. Con queste parole Silvio Berlusconi, nel suo testamento (datato 2 ottobre 2006), sancisce il passaggio della maggioranza di Fininvest a Pier Silvio e Marina, che assieme avranno così il 53% della holding di via Paleocapa. Berlusconi era titolare del 62% circa di Fininvest attraverso 4 holding. Questa quota verrà quindi divisa per un terzo tra Marina e Pier Silvio e i restanti due terzi tra i cinque figli.
Nel testamento di Silvio Berlusconi non risulta la concessione dell’usufrutto di Villa San Martino, ad Arcore, a favore della compagna Marta Fascina, così come invece prevedevano le indiscrezioni circolate nelle ultime settimane. A quanto apprende LaPresse da fonti vicine alla famiglia, la tenuta rientrerebbe quindi nel patrimonio dei beni del Cavaliere “extra-Fininvest”, che viene dunque ereditato dai figli: stando a quanto appreso da LaPresse il 60% di questo patrimonio va a Marina e Pier Silvio e il restante 40% agli tre figli Barbara, Eleonora e Luigi. Saranno loro, eventualmente, a decidere se concedere a Fascina l’usufrutto o altro diritto sulla villa di Arcore.
TESTAMENTO CONSEGNATO A NOTAIO DA FASCINA
E’ stata Marta Fascina, la compagna di Silvio Berlusconi, a consegnare l’ultimo testamento del Cav al notaio Arrigo Roveda, alla presenza dei due avvocati testimoni, Luca Fossati e Carlo Rimini. Il 5 luglio, a Villa San Martino, ad Arcore, “la signora Marta Antonia Fascina, della cui identità personale sono certo – scrive il notaio Roveda nella prima pagina del testamento olografo, diffusa da diverse testate giornalistiche online – alla presenza dei testimoni, mi consegna una busta non sigillata recante la scritta ‘ai miei figli’ e la firma ‘S. Berlusconi’, contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, apparentemente da un’unica persona, sulla prima facciata per quindici righe o parti di riga, che ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare”.
DELL’UTRI: “SONO SCIOCCATO”
“Quando stamattina mi ha chiamato il notaio, sono rimasto scioccato dalla notizia” Marcello Dell’Utri ha commentato così con l’ANSA il lascito di 30 milioni che ha avuto da Silvio Berlusconi. “Non me lo aspettavo perché non mi doveva nulla. L’affetto rimaneva anche senza questo gesto materiale, che dimostra la grandezza dell’uomo”. “Io ho dato tutto per lui e lui – ha aggiunto – ha dato tutto per me”.