Fabrizio Santori, consigliere Pdl di Roma Capitale, sta portando avanti da giorni una personalissima battaglia per ciò che riguarda l’operazione tesseramento del Popolo della Libertà. Su ItaliaChiamaItalia ne abbiamo già parlato: occhio ai furbetti, perchè in questo periodo alcuni "capetti" del partito propongono tessere come fossero caramelle, tessere che vengono praticamente regalate a chi ne fa richiesta: "I soldi ce li mettiamo noi", assicurano i piccoli boss pidiellini.
Non solo: spesso non viene richiesto neppure un documento, nemmeno una sua fotocopia. E Santori lo sa: "E’ assurdo che nel caso in cui la domanda di tesseramento al Pdl arrivi priva della fotocopia del documento di identità si possa comunque ritenere valida l’adesione, pur specificando che essa verrà ‘perfezionata’ in seguito", dichiara in una nota, e osserva: "Un regolamento scritto in questo modo rischia di far nascere un ibrido, una figura a metà tra un tesserato e un non tesserato, qualcuno che potrebbe restare sospeso fino a quando in sede congressuale il suo voto non risultasse utile a qualcuno. Ma un ibrido da regolamento è inaccettabile, pensiamo invece a fare le primarie e a gratificare le aspirazioni di rinnovamento del Pdl e della politica". Sottoscriviamo.
Purtroppo "il Pdl che vogliamo ancora non c’è", sottolinea il consigliere romano, "al suo posto rischiamo di veder nascere una cosa che deluderà tutti coloro che sperano in un cambiamento deciso, in un nuovo modo di fare politica e di gestire il partito”.
Ragazzi, occhio ai signori delle tessere. Questo è il loro momento e ci stanno provando in tutti i modi: vogliono cambiare tutto per non cambiare niente. L’operazione tesseramento che sta portando avanti il PdL non ci convince affatto.
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