‘Stop and go’ di Angelino Alfano sui congressi del Pdl dopo il ‘caso’ delle tessere false del partito. Dopo le denunce di diversi esponenti del Pdl, con in prima fila Franco Frattini che invitava dalle colonne del Riformista a ‘ripulire il partito dai mafiosi’, all’ora di pranzo il segretario del partito annuncia che anche ‘nel dubbio’ non avrebbe fatto svolgere i congressi. Passano poche ore, poco piu’ di quattro, e Alfano torna sui suoi passi assicurando e rassicurando che tutto e’ regolare e che regolarmente, quindi, puo’ proseguire ‘la stagione congressuale del Pdl’. In mezzo una nota dei tre coordinatori nazionali secondo cui il tesseramento e’ ‘a prova di bomba’ ringraziando anzi Alfano di aver posto ‘la parola fine sulla telenovela delle tessere del Pdl’.
‘Ho avuto conferma del pieno rispetto delle regole e quindi – puntualizza poco dopo il segretario – i congressi in programma questo weekend saranno regolarmente svolti’.
A vederci meno chiaro, pero’ c’e’ la Procura della Repubblica di Bari che ha acquisito documenti nella sede barese del Pdl, nell’ambito dell’inchiesta sulle 139 tessere ‘inquinate’ scoperte da Striscia la notizia. A renderlo noto sono gli stessi coordinatore e vicecoordinatore regionale Francesco Amoruso e Antonio Distaso che ‘plaudono’ all’iniziativa della magistratura barese osservando che ‘evidentemente, smaltiti tutti gli arretrati e non essendoci altre emergenze, la giustizia a Bari funziona cosi’ bene che in pochi giorni si e’ potuto dar seguito ad una vicenda cosí ‘fondamentale”. Ma le polemiche non si fermano qui.
A non voler chiudere la vicenda e’ Giorgio Stracquadanio che senza giri di parole definisce le decisioni del segretario "una barzelletta. Pensavo – dice dopo aver ricordato di aver denunciato il caso – che avrebbe controllato caso per caso. Ora nel giro di poche ore è tutto risolto? Anche il caso del clan del Casalesi è stato risolto?’.
Il caos sul tesseramento e’ infatti partito solo ieri con una serie di denunce e segnalazioni. In molti puntavano il dito sul sistema di tesseramento, basato su una procedura aperta e senza controlli a livello provinciale per la quale i moduli di adesione potevano essere inviati direttamente a Via dell’Umilta’. E se il responsabile del Tesseramento del Pdl Gregorio Fontana chiede ‘tolleranza zero verso chi attenta ai diritti degli iscritti al Popolo della Liberta”, Bondi, Verdini e La Russa non ci stanno: ‘Nessuno puo’ superare lo sbarramento anti-irregolarità previsto dal regolamento congressuale’, tuonano. E annunciano: ‘scopriremo e puniremo chi ha cercato di sollevare polveroni e creare scompiglio nel partito per precisi interessi di bottega’.
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