“Nonostante lo stanziamento di fondi e 400 nuovi agenti a disposizione per il terzo patto per Roma sicura rendano sperabile la ripresa del cammino verso il traguardo che i cittadini attendono, quello della sicurezza e del decoro dell’intera città, non possiamo fare altro che constatare la mancanza di provvedimenti ormai non più procrastinabili, come l’espulsione coatta di rom e immigrati comunitari non in regola, o di misure serie e mirate contro la ludopatia e la pedofilia. Gli annunci rischiano di risolversi in vuote chiacchiere, e così ai già molti intenti disattesi dal Secondo Patto si aggiunge un elenco incompleto di quelle che sono le emergenze vere e le situazioni sulle quali i cittadini chiedono da tempo di intervenire. E’ innegabile la necessità di presidi di sicurezza anche al Trullo, a Massimina, a Mezzocamino, promessi da tempo ma inspiegabilmente dimenticati nel documento”. Lo dichiara in una nota il presidente della Commissione sicurezza di Roma Capitale Fabrizio Santori a proposito del Terzo Patto per Roma sicura che la Commissione stessa sta valutando.
“Pur essendo il Patto numero tre, non c’è invece una terza via d’uscita alle attese della cittadinanza: serve chiarezza, o si vuole davvero migliorare la città, o si declama soltanto, abbandonando migliaia di cittadini, soprattutto in periferia, nel disagio e nella mancanza di servizi e di tutela. E’ necessario agire subito armati di coraggio per il bene dei romani, evitando di sprecare le forze di migliaia di agenti costretti a sgomberare ogni giorno abusivi che dopo poche ore tornano per le strade a vivere di espedienti e nell’illegalità prendendosi gioco delle stesse forze dell’ordine” – conclude Santori.
Discussione su questo articolo