Esami di terza media all’esame del terremoto. La scuola e’ una di quelle istituzioni che sono state piegate dal sisma che da settimane colpisce il nord del l’Emilia, il sud della Lombardia, il polesano veneto, ma che stanno cercando di reagire, come possono, all’emergenza. E oggi, nei comuni comuni colpiti dal sisma, gli studenti che hanno affrontato gli esami di terza media, passaggio fondamentale delle loro vite, hanno usufruito della deroga per i test scritti disposta dal dirigente scolastico regionale. Il loro esame, dunque, ha abolito la penna e il foglio protocollo, e si e’ basato sulla parola, consistendo solo in un colloquio orale.
Le prove si sono svolte dove e’ stato possibile. In alcuni casi le scuole sono infatti inagibili, e dunque quegli studenti sono stati ospitati in altre strutture scolastiche dei territori devastati dal terremoto, in varie zone dell’Emilia, ma soprattutto tra Modena, Ferrara e la propaggine nord di Bologna.
Scuole che non hanno subito danni e dunque hanno ottenuto il certificato di agibilita’. Ovviamente la maggior parte dei comuni della Regione non rientrano nelle deroghe per gli scritti disposte dal dirigente scolastico regionale, e dunque li’ le prove si sono svolte in maniera regolare, secondo la sequenza completa di prove tra scritti, cominciati ieri, e orali, oggi.
Ma anche tra le macerie delle due scosse del 20 e del 29 maggio la giornata di sole ha reso serena la circostanza e non ci sono stati problemi particolari, nonostante il sisma Magnitudo 3.6 avvertito con molta nitidezza alle 8.48, nell’imminenza della prova. Ma la gente si e’ ormai abituata.
Studenti, personali, docenti, molti dei quali sono a loro volta sfollati nelle tendopoli, hanno imparato a convivere con quel mostro che ogni tanto da’ segni di risveglio, sottoterra.
E dunque, in una situazione un po’ surreale, allievi che hanno preparato la prova nelle tende o nei giardini, per sottrarsi alle paure di un tetto che trema, e docenti che magari hanno fatto fatica a dormire in queste settimane, si sono rincuorati l’un l’altro. ‘Avete avuto piu’ paura per il terremoto o per gli esami?’, hanno chiesto a una classe a Finale Emilia. All’unanimita’ hanno risposto: ‘Piu’ il terremoto’. Gli esami, anzi, sono un segno di ritorno alla normalita’, che puo’ servire da antidoto.
Ci sono state molte defezioni, comunque, tra gli stranieri: in diverse scuole medie sono stati infatti segnalati molti casi di ragazzi rimandati in patria dai genitori, terrorizzati dalle scosse, e gli insegnanti hanno fatto di tutto per farli rientrare a sostenere l’esame. E ci sono state anche proteste.
Nella scuola media Carducci a Modena, dichiarata totalmente agibile, le pagelle l’altro ieri sono state consegnate all’esterno, in cortile, il giorno dopo, per la prova scritta, gli studenti sono stati fatti accomodare in classe. ‘Cos’e’ successo in una notte’, ha chiesto polemicamente qualche genitore. Anche questo e’ un segno delle preoccupazioni e delle difficolta’ di agire nella normalita’. Che comunque ritorna.
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