La grande paura di Roma per il terremoto e’ durata alcune ore ieri sera, seguita da una notte di ansia. Il giorno dopo resta ancora la preoccupazione per lo sciame sismico e il possibile ripetersi di episodi analoghi. Le due scosse principali con epicentro nelle Marche si sono sentite nitidamente nella capitale, provocando dopo lo choc e la discesa in strada di molti, un’ondata di telefonate ai vigili del fuoco di cittadini preoccupati: oltre cento gli interventi gia’ effettuati dai pompieri, in particolare per verifiche statiche su cornicioni – alcuni dei quali hanno subito cedimenti – e tramezzi interni degli edifici.
Non ci sono stati feriti ne’ danni importanti alle strutture, questo il bilancio. Nessun danno nemmeno a Colosseo, Foro Romano e Palatino, sottoposti a controlli a tappeto dalla Soprintendenza per l’area centrale di Roma. Stamattina i siti archeologici hanno aperto regolarmente. L’ansia per un terremoto avvertito nella capitale come quelli del 24 agosto scorso e dell’Aquila nel 2009 si e’ propagata sui social network, con tweet in tempo reale di romani spaventati, foto di gente in strada o sui pianerottoli e di crepe nei palazzi. Ma i soccorsi dalla capitale sono destinati alle zone piu’ colpite.
In Campidoglio una riunione con la sindaca Virginia Raggi, la Protezione civile e la polizia locale ha stabilito che le squadre delle due istituzioni impegnate gia’ in Umbria resteranno anche oltre il 31 ottobre. Hanno superato i 240 mila euro i fondi raccolti dal Comune per ‘Roma adotta Amatrice’, soldi che verranno impiegati in progetti nelle aree terremotate. Il Comando dei vigili del fuoco ha inviato nei luoghi della nuova emergenza sisma una sezione operativa dalla sede di Tuscolano Secondo, composta da almeno 13 uomini, per la zona di Ascoli Piceno e dalla sezione operativa Usar (Urban Search And Rescue, Ricerca e salvataggio urbano) con l’ausilio di un’unita’ cinofila a Macerata.
Le violente scosse di terremoto hanno riacceso la preoccupazione per la palazzina parzialmente crollata a fine settembre in via della Farnesina, vicino a Ponte Milvio, nella zona nord di Roma, un cedimento strutturale non direttamente legato al sisma. Esponenti di Fdi-An hanno chiesto al Campidoglio di accelerare per l’abbattimento della struttura, vuota dal giorno del crollo.
“Non ci sono novita’, non ci sono elementi che lasciano presupporre un peggioramento” dopo il sisma, ha detto Riccardo Giovannini, portavoce del Comitato dei residenti delle palazzine di Ponte Milvio. Raggi ha riferito che gia’ la notte scorsa e’ stato compiuto un sopralluogo. “La sindaca ha firmato due giorni fa l’ordinanza che prevede la demolizione, entro 15 giorni, della palazzina parzialmente crollata in via della Farnesina – scrive l’assessore al Bilancio Andrea Mazzillo -. Il provvedimento e’ stato emesso nel pieno rispetto delle norme e sulla base delle certificazioni e delle comunicazioni dell’autorita’ giudiziaria”.
Discussione su questo articolo