I terremotati, appena otto mesi dopo il sisma, hanno perso la dovuta calma e si son messi a vantare diritti assurdi, vogliono una casa, vogliono lavorare, vogliono vivere magari con grossi sacrifici, ma vogliono vivere. Costoro hanno la faccia tosta di non accontentarsi più del solito istituzionale “Non vi lasceremo soli, non vi dimenticheremo”, che esponenti istituzionali scodellano durante le loro visite con tanto di faccia stravolta dal dolore, promesse immediatamente seguite dal rituale e deplorevole “dimenticatoio”.
Possibile che costoro non abbiano ancora capito che prima di soddisfare le loro marginali esigenze ci sono gli interessi ed i benefici delle caste spacciati come “diritti acquisiti”, c’è la deplorevole burocrazia che, se c’è, evidentemente serve, se non altro per far diminuire magicamente le risorse stanziate e quelle acquisite tramite le varie donazioni.
Come se ciò non bastasse, i signori terremotati devono mettersi in testa che prima di loro c’è l’incombenza immigrati, ai quali, oltre a campare, e questo è giusto e sacrosanto, dobbiamo concedere tutto quello che desiderano, dalla paghetta agli apparecchi elettronici.
Ebbene, considerato l’andazzo che da qualche anno dilaga nel nostro Paese, suggerisco alle alte cariche istituzionali di non fare più comparsate che sanno tanto di fregature, ma di limitarsi a mandare ai sindaci semplici biglietti con su scritto “Non vi lasceremo soli, non vi dimenticheremo”, tanto il risultato non cambierebbe ed in più non ci sarebbero perdite di tempo e di denaro.
Vergognarsi di come è stata gestita l’emergenza è il minimo che si possa fare e stupisce ed indigna che la magistratura non abbia aperto un’inchiesta. Da eterno peccatore ritengo che se ci fosse stato di mezzo il governo Berlusconi ed il grande ed impareggiabile Bertolaso le inchieste sarebbero state snocciolate come il rosario.
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