Statisticamente non sara’ mai conteggiata tra le vittime del sisma che ha devastato l’Emilia (sarebbe la 27/a), piuttosto sara’ classificata come caso di decesso naturale. Impressiona, tuttavia, la sequenza degli eventi che hanno colpito una donna di Finale Emilia: prima lo spavento per il terremoto del 20 maggio, con un primo malore; poi la paura, ancora piu’ forte, del 29 maggio. Il giorno dopo viene colta da infarto, perde il bimbo che portava in grembo da qualche mese, e cade in un coma dal quale non si e’ piu’ ripresa, morendo, infine, all’ospedale di Baggiovara, a Modena.
Non ce l’ha fatta Martina Aldi, 38 anni, ricoverata da quasi due settimane nel moderno nosocomio alle porte della citta’, e il suo decesso ha creato un forte sconforto tra i familiari, ma anche nelle due citta’ in cui la sua vita si divideva, Finale, nel Modenese, Scortichino di Bondeno, provincia di Ferrara. La donna, lavorava nel negozio ‘Acqua & Sapone’ di Finale, dopo aver lasciato il negozio di abbigliamento che con un’amica gestiva nella galleria dell’Ipercoop di Ferrara. A Finale si era innamorata di un uomo che sarebbe diventato il suo compagno e con quale aveva realizzato il suo progetto di vita. Era finalmente incinta, e non aveva mai avuto un problema di salute. Il 20 maggio si era molto spaventata, tanto che era tornata a Scortichino dai genitori, per cercare un po’ di tranquillita’.
Qualche ora dopo la forte scossa di terremoto dello scorso 29 maggio si era sentita male, ed era andata all’ospedale, ma era ritornata a casa. Mercoledi’ mattina, il 30, il malore, dopo una doccia. Era caduta a terra per non riprendersi mai piu’. Ha perso il bimbo ed e’ finita in coma. Per giorni ha lottato tra la vita e la morte, nel reparto di terapia intensiva, nonostante la vicinanza e l’affetto delle tante persone che la conoscevano, in tutta la provincia.
‘Martina e’ sempre stata molto ansiosa – ricorda il padre, Tullio, in una intervista riportata dalla stampa locale -. Il terremoto l’aveva vissuto con terrore, con grande paura, tanto che nei giorni successivi era venuta da noi, nella nostra casa di Scortichino’. La sera del 29 maggio i primi sintomi del malore, che il giorno successivo le ha fatto perdere conoscenza. Da quel momento non si e’ piu’ ripresa. L’arresto cardiaco l’ha uccisa. I familiari hanno dato il consenso all’espianto di tessuti; attraverso le sue cornee qualcuno tornera’ a vedere. ‘E’ una gran brutta notizia per la nostra comunita’ – ha detto alla stampa locale il parroco di Scortichino, don Roberto Antonelli – so che era in coma farmacologico e che ha lottato fino alla fine. Non la conoscevo, ma ho avuto modo di conoscere i genitori, ai quali va tutto il mio cordoglio’.
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