“La notizia è tra le più drammatiche. Un terremoto devastante, di 8.3 gradi Richter, ha colpito il Messico e in particolare, secondo quanto ci raccontano i nostri coordinatori MAIE in terra messicana, le zone di Oaxaca e Chiapas. Lì si registrano diversi crolli di edifici e numerose vittime”. Così dichiara in una nota Angelo Viro, vicepresidente della Casa de Italia di Santo Domingo e dirigente del MAIE – Movimento Associativo Italiani all’Estero, che proprio nei prossimi giorni sarà in Messico per incontri con la comunità italiana.
“Si scava tra le macerie – prosegue Viro – alla ricerca di sopravvissuti: le immagini che ci arrivano mostrano gli effetti di un terremoto catastrofico. Il sisma si è sentito anche in diversi Paesi dell’America Centrale, tra cui Guatemala e Panama. In terra messicana al momento si contano almeno 32 morti, ma il bilancio è destinato a salire. In Guatemala due feriti e decine di case crollate”.
Giancarlo Quacquarelli, coordinatore MAIE in Messico, ci informa da Città del Messico: “Ieri una scossa terribile. Ero per strada, i grattacieli ballavano e le loro finestre scricchiolavano minacciosamente. Ho avvertito la scossa, lunghissima, ho pensato che la strada si aprisse. Su Città del Messico nessun danno rilevante a persone o cose, sul resto stiamo verificando”.
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Giovanni Buzzurro, coordinatore MAIE a Città del Messico, spiega: “Qui stiamo tutti bene, nessun danno. Invece a Oaxaca parecchie strutture sono state danneggiate, nella città di Juchitan la metà del palazzo municipale è caduta, così come l’ospedale, insieme ad alberghi e tantissime case”.
Angelo Viro, un punto di riferimento per tutti noi italiani all’estero
Angelo Viro, che per il MAIE cura anche i rapporti con i governi dell’America Centrale, conclude: “Sentiamo il dovere di manifestare la nostra solidarietà alle migliaia di cittadini che stanno vivendo in queste ore l’angoscia di non avere più casa o di aver perso famigliari e amici. Esprimo la mia personale vicinanza ai connazionali colpiti dal sisma e li invito a rivolgersi alle nostre istituzioni diplomatiche per qualsiasi emergenza”.
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