Prima un leggero tremolio del pavimento, poi il tintinnio degli attaccapanni di ferro negli armadi e i lampadari che ballano. Una scena gia’ vista per gli sfollati delle zone terremotate di Modena e Ferrara, inseguiti dal sisma persino sul mare di Ravenna, dove avevano cercato rifugio dopo le scosse del 20 e del 29 maggio.
‘Mi sono affacciato per guardare il campanile, ma non si muoveva, e allora sono sceso a chiedere al portiere. E li’ che ho visto altre persone che dalle case vicine scendevano in strada’, racconta un sessantenne di Crevalcore che insieme ad altre 11 persone e’ ospite dell’hotel Diana, al centro di Ravenna, uno dei primi alberghi a mettere le sue camere a disposizione degli sfollati. ‘Si vede che me lo porto dietro…’, scherza l’uomo per esorcizzare una paura che non passa.
Della scossa di magnitudo 4.5 che ha fatto tremare Ravenna e il resto della Riviera Romagnola, fin oltre il confine con le Marche, non tutti pero’ se ne sono accorti. ‘La maggior parte dei nostri clienti ha saputo del sisma solo al risveglio’, racconta Filippo Donati, titolare dell’hotel e presidente nazionale di Asshotel-Confesercenti. ‘Una signora – aggiunge – ci ha detto che le sembrava di aver avvertito qualcosa, ma non pensava che l’epicentro fosse proprio qui…’.
Invece quel terremoto che ha distrutto le case, e che ha messo in ginocchio fabbriche e agricoltura, e’ tornato a bussare proprio alla loro porta. Di nuovo nel sonno, quando il sole era appena spuntato, come un brutto sogno che non finisce mai. ‘Per fortuna non ci sono stati danni – torna a raccontare il sessantenne, che preferisce restare anonimo – ma di questo terremoto non ne possiamo davvero piu”.
In mattinata sei sfollati hanno lasciato l’hotel, ma solo perche’ dovevano tornare nelle proprie zone per motivi di lavoro: stessa scelta che gia’ ieri avevano dovuto fare altre sette persone. Gli altri rimarranno ancora qui, sfidando una sorte che fino ad ora non e’ stata benevola nei loro confronti. ‘Terremoto? Puo’ capitare, qui non e’ accaduto proprio nulla’, dice un barista di piazza del Popolo quasi seccato che il sisma sia venuto a disturbare proprio alla vigilia della stagione estiva. ‘Non cominciate a fare il solito allarmismo – aggiunge rivolto ai giornalisti -: noi qui abbiamo bisogno dei turisti’.
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