L’ultima vergogna nel paese dello sfracello che è l’Italia con questo governo riguarda la macchina dei soccorsi nelle zone terremotate. Montagne di macerie son ancora lì, pochissime le case consegnate. Ma non basta. Ora arriva la notizia che oltre mille casette giacciono impacchettate poiché nessuno sa montarle e, in più, gli addetti al montaggio sono solo tre. Possibile che nessuno senta il peso di tale vergogna?
All’atto del terremoto c’è stato un susseguirsi di tristi comparsate nelle quali si pronunciavano le rituali frasi del tipo “non vi lasceremo soli”.
Il governo con stolta supponenza si inventò, invece di vedere come hanno funzionato i soccorsi all’Aquila, una nuova linea di azione che si dimostrò fallimentare già dall’inizio, tanto da far pensare che in gioco ci fossero interessi di “bandiera”, in quanto la serietà avrebbe consigliato di seguire le orme di chi, nel post terremoto dell’Aquila, ricevette il plauso dei grandi della terra.
C’è stato anche il malcostume dei milioni donati dai cittadini con gli SMS, per gestire i quali è stato creato un “consiglio di saggi “, con il risultato che molti fondi sono stati dirottati in opere non urgenti e, per la rimanenza, tutti si guardano come a dire “cosa facciamo?”.
Ebbene, a fronte di tale scempiaggine che riguarda la gestione del post terremoto, non risulta che nessuna poltrona sia stata liberata e che nessuno è finito alle ristrettezze, almeno solo domiciliari.
Vergogna alla vergogna, ma il popolo, vedasi i risultati delle elezioni siciliane, sembra che abbia capito che fidarsi dei saccenti stregoni, che vergognosamente definiscono gli avversari politici dei barbari per nascondere la nullità che li caratterizza, non è affatto saggio.
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