Si concludono oggi, giovedì 22 settembre, le votazioni per gli italiani nel mondo. Lo spoglio avverrà a partire dalle 23 di domenica 25 insieme a quello dei voti nazionali.
E’ stata una campagna elettorale stranissima, da più punti di vista. Una campagna breve, per molti versi disorganizzata, che ha colto impreparati la maggior parte dei partiti. Per non parlare delle sedi diplomatico-consolari. Una campagna durante la quale, ancora una volta, si è parlato di possibili brogli e forti irregolarità. Vedremo i risultati del voto, ma appare ormai chiaro davvero a tutti che è più che mai necessaria e urgente una seria riforma del meccanismo con cui votano i nostri connazionali residenti oltre confine.
Sono 4.871.731 gli elettori italiani residenti all’estero chiamati a decidere quali saranno i propri rappresentanti in Parlamento. La maggior parte si trova in Europa (2.645.030). Seguono America Meridionale (1.535.804), America Settentrionale e Centrale (437.802) e Africa, Asia, Oceania e Antartide (253.095).
I seggi in palio, dopo il taglio dei parlamentari, sono otto alla Camera – tre in Europa, due in America del Nord, due in Sudamerica, uno in Africa, Asia, Oceania, Antartide – e quattro al Senato, uno per ogni circoscrizione. Si vota con le preferenze, sistema proporzionale puro. Hanno diritto di votare gli elettori iscritti all’Aire ma anche gli italiani temporaneamente all’estero per almeno tre mesi, per motivi di lavoro, studio o cure mediche. Lo stesso vale per i familiari conviventi all’estero.
Gli italiani all’estero votano per corrispondenza: ricevono al loro indirizzo il plico contenente il materiale elettorale e le istruzioni sulle modalità di voto. Non sono mancate, tuttavia, segnalazioni da ogni parte del mondo di connazionali che non hanno mai ricevuto le schede per votare. Vedremo se e come questo influirà sulla partecipazione degli italiani all’estero a queste elezioni.