Appare chiaro che il Movimento 5 Stelle non voglia la Tav, la ferrovia ad alta velocità Torino-Lione. Questa posizione è chiaramente ideologica ed è fondata su un’ideologia pauperista che, pur di essere contro il sistema, arriva anche a dire “no” ad opere importanti che servono a favorire gli investimenti e (quindi) il lavoro.
Non fare la Tav ci espone a tanti rischi. Quello più importante tra questi è quello della carenza di investimenti. Non nascondiamoci dietro a un dito. Uno dei motivi per cui qui in Italia non si riesce a fare impresa è il fatto che manchino le infrastrutture. Guarda caso, i grossi complessi industriali e produttivi sono a ridosso di grandi vie di comunicazione.
Un’infrastruttura come la Tav permetterebbe di avere collegamenti più veloci non più su gomma. Tra le altre cose, l’ambiente ci guadagnerebbe. Inoltre, chi dice che si possa fare la Tav usando la vecchia ferrovia non tiene conto di un piccolo particolare: ammodernare un’infrastruttura esistente non costa meno rispetto alla costruzione di una nuova. Anzi, può essere ancora più dispendioso, anche perché si debbono fare delle modifiche del tracciato. Infatti, non basta certo raddoppiare il binario.
Se la Tav non si facesse, per il nostro Paese potrebbero esserci dei problemi molto seri. L’Italia rischia di essere condannata alla perdita di investimenti e di lavoro.