E’ entrato in esercizio in Africa, tra Tàngeri e Casablanca, uno dei treni più veloci del mondo. Sulla supertecnologica linea ad Alta Velocità dell’ONCF (le Ferrovie nazionali del Marocco), l’Al Buraq, il mitico cavallo alato del Profeta, “fulmine del Paradiso”, copre i primi 180 km sinora completati, fino alle porte della Capitale Rabat, in 33 minuti, ad una media di 320 km orari, con punte di 350. L’intera tratta, di 360 Km, fino Casablanca, sarà percorsa, al termine dei lavori, in poco più di un’ora.
Tàngeri e Casablanca sono due tra i principali terminal marittimi che collegano il Marocco col resto del mondo e fanno parte di un piano decennale di sviluppo che vede la monarchia di Re Mohamed VI protagonista della crescita economica dei Paesi dell’intero Nord Africa.
Per percorrere i 170 Km della linea Torino-Genova, occorrono oggi due ore di tempo, quattro volte di più. Da Torino a Lione (315 km di linea ferrata costruita alla fine dell’800) il treno più veloce impiega invece 4 ore e mezza, alla strabiliante media di 70 km orari. Come un secolo fa!
Alla stessa media, il 31 luglio del 1900, il treno reale che condusse Vittorio Emanuele III ai funerali del padre Umberto, aveva percorso i 1250 km tra Reggio Calabria e Milano in meno di 18 ore, con punte di 95 kmh…
Come conseguenza delle politiche di decrescita prevalenti in seno all’attuale governo, opere di primaria importanza strategica come TAV e Terzo Valico rischiano di rimanere definitivamente incompiute, con grave penalizzazione nel movimento di merci e passeggeri lungo due degli snodi di maggiore importanza sulla rotta ferroviaria europea.
La tratta Torino-Lione non è solo parte del corridoio Lisbona-Kiev, ma opera di estremo interesse strategico per l’Italia lungo le linee Parigi-Trieste e Genova-Parigi. Genova e Trieste sono due tra i più importati scali marittimi del Mediterraneo. E se qualcuno considerasse che le gigantesche navi porta-container che collegano la Cina all’Europa possano trovare più conveniente utilizzare i due porti italiani anziché quello di Rotterdam per il trasporto di merci e containers verso e dal nord Europa; se qualcuno dei nostri governanti avesse mai sentito parlare della “Nuova via della Seta”, il grandioso progetto cinese che rivoluzionerà il sistema mondiale dei trasporti nei prossimi decenni, finirebbe di guardare la punta del proprio naso e la smetterebbe di considerare la Parigi-Lione in virtù della propria provinciale esigenza, da piccolo uomo padano, di andare, o meno, a farsi una passeggiata a Lione.
E così, mentre Al Buraq, il fulmine del Paradiso, guarda al futuro del Nord Africa e la Cina si prepara alle sfide dei prossimi decenni progettando le future rotte del trasporto mondiale, noi continuiamo a guardare, di mese in mese, alle prossime elezioni – europee, nazionali, regionali, comunali o rionali che siano – barattando le nostre esigenze di proiezione in Europa con la proposta di costruzione di qualche tranvia cittadina.