Il premier italiano Mario Monti e quello francese Francois Hollande hanno riaffermato oggi l’impegno dei rispettivi Paesi a realizzare la linea ferroviaria Tav Torino-Lione, che Monti ha definito come ‘un’opera fondamentale’. Ma in attesa del 30/esimo vertice bilaterale Italia-Francia di inizio dicembre a Lione, che vedra’ la Torino-Lione fra i temi centrali, in Valle di Susa la tensione intorno al cantiere rimane alta. I No Tav sono arrivati a entrare in chiesa a Susa durante la messa avvolti nelle bandiere contro il supertreno, cercando di portare all’altare un cestino contenente lacrimogeni. E il sindacato di Polizia Siap proprio oggi ha indirizzato al ministro dell’Interno, al capo della Polizia, al prefetto e al questore di Torino una lettera in cui sostiene che ‘prima o poi un poliziotto ci rimettera’ la vita’ e che ‘nessuno di loro potra’ appellarsi alla fatalita’ o al rischio del mestiere’. ‘La situazione – scrive il segretario provinciale torinese del Siap, Pietro di Lorenzo – e’ oltre ogni limite e noi faremo qualunque cosa, anche ricorrendo al nostro studio legale, perche’ ciascuno si assuma la propria responsabilità’.
Nel mondo politico l’impegno di Monti e Holland non e’ passato inosservato. ‘La Tav si fara’, il treno e’ ripartito. Questa volta, per favore, facciamolo correre’, ha twittato Anna Maria Bernini, deputata e portavoce vicario del Pdl. Il vicecapogruppo del Pdl alla Camera, Osvaldo Napoli, ha sostenuto che ‘il compito per Bersani e Casini non è agevole: devono spiegare a Nichi Vendola, loro prossimo alleato, perch‚ la Tav è un’opera fondamentale per la crescita e la ripresa, come è stata giustamente definita dal presidente del Consiglio’. Sul fronte opposto, il segretario del Prc Paolo Ferrero ha commentato le parole di Monti dicendo che ‘la Tav e’ un’opera fondamentale per chi ci sta facendo un mucchio di quattrini’ e che ‘Monti e i tecnici dimostrano ancora una volta di essere dalla parte dei poteri forti e contro i lavoratori’.
A livello locale ha fatto scalpore la notizia dei lacrimogeni in chiesa. Stefano Esposito (Pd) parla dei No Tav come di ‘novelli Templari in crociata contro tutto e tutti’, Giorgio Merlo (Pd) esprime ‘lo sconcerto di chi ha ben chiara la distinzione tra impegno politico e chiesa’. E Agusta Montaruli (Pdl) sporgera’ denuncia per ‘turbamento di funzione religiosa’.
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