Luca Mercalli, divulgatore scientifico, consulente tecnico dell’Unione dei comuni montani della Val di Susa, autore del libro “Tav no tav”, è intervenuto a Radio Cusano Campus e a proposito di Tav ha detto: “Qui ormai si tratta di tifo da stadio: tav sì, tav no, ma non si vanno mai ad approfondire le motivazioni per cui è nata questa grande protesta trentennale”.
“In Val di Susa si partirebbe con il cantiere del tunnel da 57 km che dovrebbe abbassare la quota della ferrovia attuale che funziona perfettamente per collegare l’Italia alla Francia. Già oggi io vado regolarmente a Parigi prendendo il treno che passa sotto casa mia. Non è che nella valle ci manchino le linee di comunicazioni. Questo progetto invece mira ad aumentare il traffico potenziale, sul quale però c’è una serie di studi che dicono che è in diminuzione e non in aumento”.
“Io che mi occupo di ambiente dico che in futuro dovremmo fare di tutto per far transitare meno merci e persone, non di più, perché il problema della sostenibilità si declina anche in questa maniera. Una delle cose che si sentono spesso dire sul tav è che farebbe risparmiare inquinamento, perché il treno inquina meno della gomma. Intanto dire che si tolgono i tir dalla strada è un’affermazione che deve essere declinata nella realtà, nessun Paese finora c’è riuscito in maniera efficace, lo ha fatto in parte solo la Svizzera ma con una fortissima tassazione sui camion, io voglio vedere in Italia quale sarà il governo che penalizza gli autotrasportatori. Per quanto riguarda le emissioni di Co2, i calcoli che sono stati fatti finora ci dicono che c’è un cantiere di dimensioni gigantesche che va avanti per una decina d’anni e di certo non si scava col piccone, si scava usando dell’energia fossile e quindi ci sono già le emissioni del cantiere. Inoltre, la linea stessa consumerà energia, deve essere anche raffreddato il tunnel. Se si fanno i calcoli di tutto questo bilancio energetico si vede che alla fine la cura è peggiore del male. E infine bisogna vedere se effettivamente le merci saranno spostate utilizzando la tav, bisogna fare anche delle politiche che penalizzino il traffico su gomma costringendolo ad andare su rotaia. Tutti questi elementi ci dicono che oggi sarebbe meglio spendere questi miliardi di euro per azioni che diano immediatamente un risultato in termini di emissioni di co2, non per azioni che lo potrebbero dare solo tra oltre 20 anni. E’ come se ad una persona intossicata gli dici: la cura la facciamo tra 20 anni, prima ti diamo un po’ di veleno. A quel punto il paziente è già morto”.
Sullo scontro interno alla maggioranza di governo. “Ragioniamo sui numeri. Io apprezzo per ora un unico fatto, che il M5S nella persona del ministro Toninelli abbia detto: datemi questi numeri e facciamo una valutazione che non sia basata sugli slogan. Questo è un atteggiamento maturo. I numeri non sono discutibili. Se ci sono elementi per giustificare la costruzione di quest’opera, io sarei il primo ad andare a inaugurarla, ho la bottiglia di champagne pronta. Ma voglio che questi dati siano dimostrati con metodo scientifico, non con una serie di slogan dove vale tutto, dove posso anche dire che i buchi neri sono fatti di cioccolata. Visto che qui sono in gioco miliardi di denaro pubblico, non ho intenzione di spendere i miei soldi delle tasse per quest’opera. Ragioniamo con cautela oggi finchè si può ancora prendere una decisione”.