Anni fa andai a San Marino, per una gita turistica. Mi ricordo come se fosse ieri delle parole della guida turistica, la quale disse: “Voi italiani vi arrabbiate quando pagate le tasse. Invece, noi (sammarinesi) paghiamo le tasse con il sorriso”.
I Sammarinesi hanno molti motivi di sorridere. La Repubblica di San Marino è gestita bene. La città di San Marino è pulita e in ordine. Dunque, i soldi delle tasse dei cittadini sammarinesi vanno a finire in opere buone per la comunità.
Al contrario, noi italiani paghiamo tante tasse. I proventi di queste tasse finiscono in sperperi di ogni tipo (dei quali parlano TV e giornali) e in un apparato burocratico elefantiaco. Così, noi paghiamo tante tasse mentre le città, le strade e tanti settori del nostro Paese vanno a farsi benedire.
Oggi la questione è ancora più sentita. A causa della pandemia Covid e delle ripercussioni della guerra in Ucraina, tante famiglie e tante imprese italiane stanno andando verso il baratro della povertà e del fallimento. Dunque, sarebbe bene rivedere il nostro fisco.
A parte il solito mare di parole, nulla è stato fatto. Le tasse sono sempre alte e le bollette di luce e gas continuano a salire. Winston Churchill diceva: “Una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico”. Lo statista inglese aveva ragione. Dobbiamo cambiare sistema per non rischiare di finire veramente male.